
Ipotesi vendita Iveco, Urso a Radio24: «Convocherò i sindacati nei prossimi giorni»
Sull’ipotesi di vendita di Iveco “è mia intenzione convocare già nei prossimi giorni i sindacati per confrontarci insieme sulle prospettive produttive e occupazionali. Seguiamo con attenzione, siamo sempre in contatto con l’azienda”. Lo dice il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo su Radio24 alla trasmissione “Amici e nemici”. «Abbiamo dimostrato in questi quasi tre anni, in un confronto continuo, che sappiamo gestire le transizioni e utilizzeremo dove necessario i poteri che ci sono conferiti. Valuteremo insieme ove ci fosse una proposta di cessione», aggiunge Urso.
Il ministro è intervenuto anche su altri temi: «Il negoziato» sui dazi «è complesso e va finalizzato al più presto. Nel contempo bisogna capire come si finalizza il negoziato americano con gli altri Paesi non europei per capire le potenzialità di esportazione dei nostri prodotti su altri mercati, e valutare le eventuali compensazioni, che a mio avviso devono essere necessariamente europee» ha detto.
Per Urso, «le misure, per esser efficaci, devono essere mirate e per essere mirate si potranno capire solo al termine del negoziato».
Liberare le imprese
«La vera azione che chiediamo alla Ue, ha aggiunto Urso sui dazi, è liberare da dazi interni che stanno soffocando le nostre imprese» generati dalla «follia del green deal» e che «sono ben più pesanti di eventuali misure americane». Per cui, ha detto ancora Urso, «al di là di come finiscano i negoziati, vogliamo che l’Europa si muova». E comunque sulla trattativa tra Ue e Stati Uniti sui dazi, ha spiegato il ministro «è necessario supportare la Commissione europea affinché il negoziato vada in porto con un accordo che sia davvero equo e sostenibile».
Il futuro della ex Ilva
Incassato il via libera sull’impatto ambientale dell’impianto siderurgica e scongiurata la chiusura nei prossimi giorni il ministro si è soffermato sul futuro della ex Ilva. «Il nuovo gestore presenterà già ai primi di agosto una nuova richiesta di Aia per tre forni elettrici che sostituiranno gradualmente i tre altiforni» ha spiegato il ministro per le Imprese e il Made in Italy. Giovedì 17 luglio la Conferenza dei servizi ha dato l’autorizzazione per la produzione: «Ci siamo assunti la responsabilità con gli organismi tecnici, che hanno previsto una serie di interventi per la salute», di concedere l’autorizzazione necessaria per non chiudere lo stabilimento. «È un’Aia transitoria – ha ribadito Urso -, perché vogliamo varare il piano di decarbonizzazione presentato agli enti locali». Il piano prevede la riattivazione degli altiforni per arrivare a una produzione di 6 milioni di tonnellate entro il marzo 2026. «Nel frattempo – ha aggiunto il ministro – saremo in grado di assegnarli a un nuovo investitore, il quale dovrà presentare un piano che corrisponda al nostro piano di decarbonizzazione».
Fonte: Il Sole 24 Ore