
Iran, arrestate 700 persone accusate di spionaggio. Trump attacca Cnn e Nyt: «Siti nucleari distrutti»
Il presidente contro i media che sostengono che il programma nucleare iraniano è rimasto in piedi
Le autorità iraniane hanno arrestato 700 persone accusate di essere “mercenari di Israele” durante i 12 giorni di conflitto, riporta l’agenzia di stampa statale Fars citata dalla Cnn. “I mercenari, che operavano principalmente nell’ambito di reti di spionaggio e sabotaggio, sono stati identificati e arrestati sulla base di notizie pubbliche e operazioni di intelligence”, afferma l’agenzia. I servizi israeliani (Mossad) hanno riconosciuto il ruolo del loro personale che lavorava in Iran sotto copertura nell’ambito dell’Operazione Rising Lion contro l’Iran, iniziata il 13 giugno scorso. Il Mossad ha fornito filmati dei suoi agenti sotto copertura che lavoravano dietro le linee iraniane in vista degli attacchi, attività che includevano l’allestimento di una base per il lancio di droni contro obiettivi dall’interno dell’Iran. Secondo la Fars, gli arresti di agenti israeliani sono stati effettuati in tutto l’Iran, comprese le province di Kermanshah, Isfahan, Khuzestan, Fars e Lorestan. Le autorità non hanno ancora pubblicato dettagli sul numero di presunte spie israeliane arrestate nella capitale Teheran. Dall’inizio del conflitto numerosi presunti agenti israeliani sono stati giustiziati in Iran
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato le “fake news della Cnn” e il “fallimentare New York Times”, accusando – in un post su Truth Social – le testate giornalistiche di tentare di “sminuire uno degli attacchi militari di maggior successo della storia”. Sia il New York Times che la Cnn avevano riferito, citando funzionari anonimi dell’intelligence statunitense, che gli attacchi americani contro l’Iran hanno solo fatto ritardare di mesi il programma nucleare della Repubblica islamica, anziché distruggerne completamente i siti. Trump, tuttavia, ha insistito dicendo che “i siti nucleari in Iran sono completamente distrutti!” e ha aggiunto che entrambe le testate giornalistiche “sono state attaccate duramente dal pubblico!”. I suoi commenti sono in linea con le recenti affermazioni dell’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, secondo cui l’impianto di arricchimento iraniano di Fordow è stato “distrutto” e che la missione di eliminare la capacità nucleare dell’Iran è stata portata a termine. Intervenendo alla Fox News, Witkoff ha affermato che la distruzione della capacità di arricchimento nucleare dell’Iran era uno degli obiettivi principali della recente campagna militare statunitense, obiettivo che, a suo dire, è stato raggiunto. “Abbiamo piazzato 12 bombe bunker buster su Fordow. Non c’è dubbio che abbiano violato la copertura… e non c’è dubbio che i siti siano stati distrutte”, ha detto Witkoff, rispondendo direttamente ai resoconti giornalistici che suggeriscono che gli attacchi abbiano rallentato il programma nucleare iraniano solo di mesi.
I bombardamenti americani sui siti nucleari iraniani non hanno causato il crollo degli edifici sotterranei ma hanno bloccato gli ingressi di due delle strutture. Lo riporta il New York Times citando le valutazioni preliminari dell’intelligence americana, secondo le quali le scorte di uranio arricchito dell’Iran sono state spostate, prima dell’attacco, in siti segreti. Le indiscrezioni confermano quelle di Cnn sul fatto che il programma nucleare iraniano è stato ritardato di qualche mese. Le valutazioni preliminari, osserva il Nyt,sembrano suggerire che le dichiarazioni di Donald Trump sulla distruzione totale dei siti sia esagerata.
Fonte: Il Sole 24 Ore