
Iran, Tajani: lavoriamo per la de-escalation. No a chiusura di Hormuz, danni enormi per tutti
No a chiusura di Hormuz, danni enormi per tutti. Favorire la ripresa del dialogo fra Stati Uniti e Iran. Fondamentale i dialogo con Israele. Necessità di un cessate il fuoco a Gaza. Sono i temi affrontati dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del Consiglio Ue Esteri a Bruxelles.
L’Iran non può avere l’atomica
«Ho parlato poco fa con il ministro degli Esteri dell’Iran» Abbas Aragchi «per sollecitare ancora un’azione di reazione che non colpisca le basi americane, per cercare di riattivare un dialogo tra l’Iran e gli Stati Uniti. Ho proposto ancora una volta Roma come sede di questi incontri, così come già accaduto due volte. Stiamo lavorando alla de-escalation. Secondo noi l’Iran può procedere con la ricerca del nucleare civile, ma non può procedere con il nucleare militare, cioè non può avere l’atomica».
No alla chiusura di Hormuz, danni enormi per tutti
«Ho altresì espresso la preoccupazione e la richiesta di non intervenire con la chiusura di Hormuz che potrebbe provocare un danno enorme all’economia innanzitutto iraniana, ma anche a tutti gli altri Paesi, compresa la Cina.». «Il nostro orientamento è quello di favorire una ripresa diretta del dialogo con gli Stati Uniti», dice il ministro degli Esteri Tajani.
Entro il 2035 il 5% del Pil in difesa e sicurezza
L’Italia raggiungerà l’obiettivo di spendere il 5% del Pil nella difesa e nella sicurezza entro il 2035, avendo ottenuto sia un «prolungamento dei termini», sia la necessaria flessibilità». Lo sottolinea il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del Consiglio Affari esteri a Bruxelles. L’Italia «ha un ruolo importante nella Nato, ha un ruolo importante in Occidente. Abbiamo preso degli impegni» che portavano a una spesa per la difesa pari al 2% del Pil. «Andremo avanti nella discussione per vedere poi che tipo di interventi fare», ma «avendo ottenuto sia un prolungamento dei termini, sia una flessibilità credo che potremmo entro il 2035 raggiungere l’obiettivo». Perché «non è soltanto spesa per la difesa, deve essere una spesa per la sicurezza, che è qualcosa di più ampio».
Da Iran e Israele attenzione sulla de-escalation
«Mi sembra di avere ricevuto grande attenzione da parte iraniana sulle proposte e i suggerimenti italiani, ho chiesto garanzie per i nostri connazionali che sono in Iran e quelli che sono dovuti rimanere, garanzie per la sicurezza della nostra ambasciata che è ancora aperta a differenza degli altri Paesi membri. Questo è un altro tema per noi di grande importanza e mi sono raccomandato sulla de-escalation, ho trovato orecchie attente», dice il ministro degli Esteri a margine del Consiglio Ue Esteri a Bruxelles, interpellato sull’esito dei suoi colloqui con gli omologhi di Iran e Israele. «Il nostro orientamento è quello di favorire il dialogo, una ripresa del dialogo» di Teheran «con gli Stati Uniti in maniera diretta».
Fonte: Il Sole 24 Ore