
Isee più basso dal 2025 senza BTp e libretti: pronte le nuove regole
Eppure – si legge ancora nella relazione – «la maggior parte delle prestazioni prevede livelli di Isee decisamente contenuti, tali da considerare trascurabile l’effetto di riduzione dell’Isee» in seguito all’esclusione dei titoli di Stato. L’impatto, invece, potrebbe risultare più oneroso per l’assegno unico, considerata l’universalità della prestazione e la granularità delle classi di Isee cui corrispondono importi differenti. In questo caso, «il peso stimato risulta contenuto e mediamente quasi dello 0,7% con incidenza in media sull’importo della prestazione dello 0,23 per cento». Il provvedimento determina quindi una maggior spesa pari a circa 44 milioni di euro annui, per cui è già stata prevista una copertura finanziaria ad hoc nella passata manovra.
Inoltre, la relazione al Dpcm su cui le commissioni parlamentari dovranno esprimersi nelle prossime settimane, ricorda che entro 30 giorni dall’approvazione del nuovo modello Dsu per il calcolo dell’Isee 2025 i diversi enti che erogano prestazioni agevolate potranno decidere se procedere o meno ad una «revisione verso il basso delle soglie Isee di accesso», proprio al fine di evitare maggiori oneri.
Le simulazioni realizzate per Il Sole 24 Ore del Lunedì dal Caf Acli aiutano a capire in concreto cosa cambierà con il nuovo Isee “senza titoli di Stato”. Ad esempio due genitori con due figli, un reddito da lavoro dipendente, abitazione di proprietà e circa 79mila euro di patrimonio mobiliare, vedranno il proprio Isee scendere di circa 2mila euro (-8,6%) nell’ipotesi in cui 25mila euro siano investiti in titoli di Stato. Se poi questa quota sale fino a 50mila euro (quindi la soglia massima decurtabile), l’Isee può scendere anche fino a 4mila euro (-17,2%) rispetto a quello attuale.
Alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm dovranno poi seguire le istruzioni operative dell’Inps per la compilazione della nuova Dichiarazione sostitutiva unica, che – a cascata – dovranno guidare i Caf e l’invio precompilato del modello. Il testo ha già ottenuto i pareri favorevoli del Garante della privacy, del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata. Anche le Regioni hanno dato il via libera, chiedendo però al Governo di «istituire con urgenza un tavolo tecnico ad hoc» per avviare un confronto «finalizzato ad una complessiva revisione della normativa, in chiave di una maggiore equità e sostenibilità».
A porre le basi – necessarie – per una piena operatività tecnica del nuovo Isee è stato, infine, il provvedimento l’agenzia delle Entrate del 28 ottobre scorso, che ha introdotto l’obbligo per gli operatori finanziari (banche, Poste, intermediari, società di investimento e risparmio) di comunicare i dati relativi alle voci patrimoniali interessate.
Fonte: Il Sole 24 Ore