Italiani con la valigia, in vent’anni 1,64 milioni di espatri. Non solo cervelli: i giovani partono in cerca di dignità

Italiani con la valigia, in vent’anni 1,64 milioni di espatri. Non solo cervelli: i giovani partono in cerca di dignità

Europa baricentro della mobilità italiana

Ma dove vanno gli italiani che lasciano l’Italia? Soprattutto in Europa, che è il «baricentro della mobilità italiana degli ultimi venti anni»: dal 2006 al 2024, poco meno di 1,25 milioni di espatri, ossia il 76% del totale, sono stati verso altri Paesi del Vecchio Continente, da cui proviene anche il 60% dei rimpatri (488mila). L’Unione europea allargata al Regno Unito assorbe da sola quasi la metà delle partenze (46,4%) e oltre un terzo dei rientri (36,8%). Ecco la classifica dei Paesi per espatri: Gran Bretagna (289mila), Germania (248mila), Svizzera (166mila), Francia (162mila) e Spagna (106mila), che da soli raccolgono circa il 59% del totale delle partenze. Anche sul versante dei rientri la graduatoria resta europea: in testa Germania (125mila), Regno Unito (82mila) e Svizzera (69mila). Proprio l’Ue è il cuore dello squilibrio: -459mila, oltre il 56% del saldo totale nel periodo. In altre parole, la gran parte delle uscite (e degli squilibri) dei cittadini italiani avviene dentro lo spazio europeo di libera circolazione, mentre il resto del mondo pesa molto meno.

Stati Uniti e Brasile le principali destinazioni oltreoceano

Il Nord America totalizza 102mila espatri e 54 mila rimpatri (con un saldo pari a -48 mila unità), mentre l’Oceania conta 36mila espatri e 14mila rimpatri (saldo -22mila), flussi significativi, ma lontani per volume e impatto da quelli europei. In Asia lo squilibrio è modesto (65mila partenze e 60mila rientri). Per il continente africano il saldo è positivo, pur su volumi piccoli (complessivamente +16mila). Diverso il discorso per l’America centrale e meridionale, dove i numeri sono alti in entrambe le direzioni (153mila espatri e 157mila rimpatri) e il saldo complessivo è leggermente positivo (+4mila); molto spesso queste traiettorie comprendono quote di nuovi italiani, comunità italodiscendenti molto ampie che ottengono la cittadinanza iure sanguinis. I Paesi destinatari della maggiore quota di espatri oltre l’Atlantico sono Stati Uniti (83mila) e Brasile (80mila).

Le tre Italie da cui si parte

Nel complesso, il saldo nazionale negativo di 817 mila cittadini è composto per circa un quinto dalla Lombardia, per oltre un decimo ciascuno da Veneto e Sicilia e, a seguire, da Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte. Il quadro che emerge dal rapporto è quello di «tre Italie della mobilità»: le regioni “nodo” con flussi significativi in entrambe le direzioni ma saldo negativo (Lombardia in testa), il Nord-Est ad altissima propensione all’uscita e il Mezzogiorno con rientri consistenti ma insufficienti a compensare l’emigrazione.

L’identikit degli italiani iscritti all’Aire: il 48,3% è donna

Dei 6,412 milioni di italiani iscritti all’Aire in crescita costante dal 2006 – più dei 5,42 milioni di stranieri che compongono il mosaico dei 58,93 milioni di residenti in Italia – il 48,3% è ormai donna. La Fondazione Migrantes segnala, infatti, come nel generale clima di aumento, la presenza delle connazionali all’estero cresca a un ritmo più sostenuto degli uomini (dal 2006 +115,9% delle donne rispetto al +98,3% degli uomini). D’altronde, le interviste raccolte in questi anni grazie al rapporto mostrano che «la famiglia italiana riesce a sentirsi all’estero più forte e a vivere più serenamente, più supportata dal legislatore e accompagnata da un welfare più attento alle donne, madri e lavoratrici, ai bambini dalla nascita al completamento del percorso formativo e a volte anche oltre, e al benessere generale del nucleo familiare». Le famiglie fuori dai confini nazionali sono 3,85 milioni.

Una comunità che si allarga: +4,5% nell’ultimo anno

Gli over 65 sono il 20,5% della popolazione Aire, i minorenni il 14,9%; la fetta più numerosa è però costituita dai 35-49enni (23,2%), seguiti dai 18-34enni (22%) e dai 50-64enni (19,6%). Il 47,1% del totale degli italiani presenti nell’Aire è iscritto per la motivazione “espatrio”; il 41,3% è, invece, iscritto per nascita. Una «ventunesima regione» a tutti gli effetti, quella della comunità degli italiani all’estero, che diventa più grande ogni anno che passa. Nell’ultimo anno ci sono state 278mila iscrizioni (+4,5%), quasi 479mila nell’ultimo triennio (+8,1%), oltre il doppio dal 2006 (+106,4%). Il 53,8% degli iscritti all’Aire vive in Europa (oltre 3,4 milioni), il 41,1% in America (oltre 2,6 milioni di cui solo 490mila nell’America del Nord). Le comunità più numerose nel mondo restano quella argentina (990mila) e tedesca (849mila). È dal Sud che proviene il 45,1% degli iscritti ed è la Sicilia la regione con il maggior numero di residenti all’estero (844mila), seguita da Lombardia (690mila) e Veneto (614mila). Anche se nel 2024 sono tutte del Centro-Nord le Regioni che presentano variazioni più alte della media nazionale (+4,5%): Veneto, Lombardia, Toscana 6,6%, Piemonte e Marche, Trentino-Alto Adige, Liguria e Umbria.

Fonte: Il Sole 24 Ore