
Italiani pro Pal bloccati al Cairo: «35 rilasciati e 7 rimpatriati». Egitto: la manifestazione non è autorizzata
Sono stati rilasciati 35 degli attivisti Pro Pal italiani bloccati all’aeroporto del Cairo per partecipare alla marcia internazionale per Gaza, con l’obiettivo di raggiungere Rafah e chiedere che ai camion umanitari sia permesso di attraversare nuovamente la Striscia. Altri sette manifestanti italiani, invece, sono stati rimpatriati. È quanto si apprende da fonti vicine ai movimenti. Tra gli attivisti rimpatriati anche Vittoria Antonioli Arduini e Andrea Usala, attivisti iscritti al corso di laurea Academy della Holden, la scuola di storytelling fondata dallo scrittore Alessandro Baricco.
La scuola di scrittura in una nota aveva espresso “forte preoccupazione» per la situazione dei suoi due studenti “fermati all’aeroporto del Cairo, mentre stavano cercando di unirsi alla marcia internazionale per Gaza. Auspichiamo che con il contributo di tutte le autorità competenti la situazione si risolva nel più breve tempo possibile”. I due ragazzi, spiegava il comunicato, facevano parte “del gruppo che dal 19 maggio ha occupato con tende e bandiere piazza Castello e piazza San Carlo a Torino, ribattezzate simbolicamente Piazza Palestina per tenere alta l’attenzione e chiedere giustizia per Gaza”.
In serata, fonti hanno detto che gli organizzatori italiani erano stati informati per tempo del fatto che l’Egitto non aveva autorizzato la marcia internazionale per Gaza. La comunicazione era stata inoltrata via posta elettronica.
Da segnalare, tra le iniziative politiche per superare la crisi di Gaza, anche la lettera di “speranza, di coraggio, di chiarezza” inviata al presidente francese Emmanuel Macron e al principe saudita Mohammed bin Salman dal presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen “traccia il percorso di un orizzonte di pace”: lo scrive lo stesso Macron su X postando la missiva. “Condanna del terrorismo, liberazione degli ostaggi, smilitarizzazione di Hamas, fine della guerra a Gaza, riforme, elezioni, pace giusta e duratura per tutti nella regione”, questi – riassume Macron – gli auspici contenuti nella lettera del responsabile palestinese. Il quale – continua Macron – “esprime l’attaccamento del popolo palestinese alla soluzione a due Stati”. “Due popoli, due Stati. La sicurezza e la pace – continua Macron – impegni concreti e inediti che testimoniano una reale volontà di progredire. Il momento è decisivo”.
Nuovi ordini di evacuazione per gli abitanti di Gaza
Intanto, non si ferma il pressing militare dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. L’Idf ha infatti ordinato agli abitanti di Gaza City di evacuare diverse aree, definendole “zone di combattimento”, nel territorio palestinese settentrionale. I soldati israeliani “stanno operando nella zona in cui vi trovate per eliminare le infrastrutture terroristiche”, ha dichiarato su Telegram il portavoce dell’esercito in lingua araba, Avichay Adraee, mostrando una mappa che evidenzia in rosso diversi quartieri, tra cui la Città Vecchia di Gaza. “Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente verso i rifugi noti nella parte occidentale di Gaza City”, ha aggiunto. Nelle ultime ore, secondo le autorità sanitarie della Striscia, controllate da Hamas, almeno 103 palestinesi sono morti e altri 427 sono rimasti feriti negli attacchi condotti dall’Idf nella Striscia di Gaza. Sale così a 55.207 il numero dei morti dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023. I feriti sono ad oggi 127.821.
Fonte: Il Sole 24 Ore