
Iva non versata per 11 milioni di euro per la vendita di capi griffati: indagate 18 persone in 6 regioni
Ricavi per 52 milioni di euro, «iva evasa per 11 milioni» e 18 persone deferite all’Autorità giudiziaria. Sono i numeri dell’indagine, denominata “China lux” legata alla vendita di abbigliamento e calzature griffate, portata a termine dai funzionari del Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Perugia con risvolti anche in altre 5 regioni.
Il primo controllo
Tutto, come sottolinea in una nota la direzione Territoriale Toscana e Umbria dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, è partito da un accertamento su una ditta del tifernate – di Città di Castello, cittadina umbra in provincia di Perugia, ndr – in capo a cui «erano risultate gravi inadempienze fiscali e tributarie oltre che ingenti acquisti nazionali effettuati vantando appunto lo status di “esportatore abituale”».
18 attività commerciali
L’indagine «ha consentito di risalire a ulteriori 18 attività commerciali, tutte detenute da uomini e donne di origine cinese, situate tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Toscana». Non solo, in Lombardia «sono state individuate 4 attività che commercializzavano abbigliamento delle più note firme nazionali e internazionali, tutte intestate a cinesi risultati nullatenenti o evasori totali».
Secondo la ricostruzione dell’egenzia delle Dogane si trattava di «Imprese risultate dei meri identificativi fiscali senza alcuna reale struttura aziendale né commerciale che potesse giustificare la movimentazione degli ingenti quantitativi di merce».
Secondo quanto ricostruito dai funzionari anche le 18 persone che operavano nel triennio 2020- 2023 «agivano sul territorio nazionale con le stesse modalità di frode riscontrate per l’operatore cinese residente in Umbria».
Fonte: Il Sole 24 Ore