Jensen Huang, l’irresistibile ascesa del ceo di Nvidia nell’America di Trump

Jensen Huang, l’irresistibile ascesa del ceo di Nvidia nell’America di Trump

E’ una coppia all’apparenza improbabile. Improbabile può sembrare il “bromance” tra il Presidente del populismo Maga, di America First e della furia anti-immigrazione e il chief executive e cultore dell’alta tecnologia nato a Tainan City, Taiwan. Tra un 79enne fattosi le ossa nel mondo immobiliare newyorchese, poi stella nella reality tv e infine esploso in politica con forza dirompente. E un 62enne ingegnere laureato a Harvard e portatore di altre rivoluzioni, incoronato oggi re di Silicon Valley grazie al suo esercito di chip per l’intelligenza artificiale.

Ma quella di Jensen Wang, che guida Nvidia, è stata un’ascesa straordinaria e irresistibile – che promette di essere più duratura di quella di Elon Musk e più stretta di quella di Tim Cook – che dalla valle del silicio lo ha portato a Washington. Frutto di un reciproco corteggiamento durato dieci mesi che ha trasformato l’amministratore delegato in una influente e fidata spalla di Donald Trump. Non solo quando in gioco è il business: sono diventatati, Huang e Nvidia, anche uno degli strumenti preferiti di politica estera della Casa Bianca, utilizzato – poi vedremo come – con alleati difficili in Medio Oriente, avversari ostici in Asia come la Cina e persino, rivendicando successo, per fermare conflitti.

Ultima dimostrazione del nuovo asse: Huang è stato il più gettonato ospite del gotha tech, compresi Cook a Musk, riunito questa settimana nelle sale della Casa Bianca per la cena di gala con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Non a caso: uno dei primi nuovi deal che oliano i rapporti tra Washington e Riad lo riguarda direttamente, la vendita di sofisticati chip per l’intelligenza artificiale alla monarchia saudita.

E’ un iniziale trasferimento tecnologico, con l’approvazione definitiva dell’amministrazione questione di ore, che avrà quale partner la Humain di Riad. Già a maggio, durante una visita di Trump in Arabia Saudita, Nvidia aveva ricevuto assicurazioni sul via libera ad una prima vendita di 18.000 processori GB300 e altre centinaia di migliaia dovrebbero seguire.

Fonte: Il Sole 24 Ore