Kenya, sostenere le start up per favorire lo sviluppo

Kenya, sostenere le start up per favorire lo sviluppo

«Siamo tutti imprenditori». Così dice un giovane innovatore kenyota , sintetizzando lo spirito di un paese che sta ridefinendo la propria identità economica attraverso l’innovazione e il dinamismo delle nuove generazioni. Nel solo terzo trimestre del 2024, il progetto Skies ha supportato 613 start up, di cui il 45% guidate da donne, contribuendo a rafforzare l’ecosistema imprenditoriale del Kenya. Un dato che colpisce, considerando che il paese ospita uno dei più vivaci hub di innovazione del continente africano ma soffre ancora per la mancanza di risorse dedicate alle imprese emergenti.

Potenziare incubatori e formare i giovani

Finanziato dalla Banca Mondiale con 50 milioni di dollari e implementato dal Ministero degli Investimenti, Commercio e Industria del Kenya in collaborazione con E4Impact Foundation e Spineberg Ltd, il progetto Skies (Strengthening Kenya’s Innovation Ecosystem) punta a trasformare il panorama delle startup locali. L’obiettivo è potenziare 13 acceleratori, incubatori e tech bootcamp e formare centinaia di giovani nel settore tecnologico, garantendo strumenti concreti per la crescita economica del paese.

Uno dei protagonisti è E4Impact Foundation, organizzazione italiana nata nel 2010 come iniziativa di Altis – Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 2015 E4Impact è diventata una fondazione grazie al contributo di importanti aziende italiane. Il suo scopo è promuovere lo sviluppo sostenibile in Africa attraverso programmi di formazione imprenditoriale e accelerazione d’impresa in 20 paesi africani: in quanto management firm svolge un ruolo chiave nell’assicurare che gli intermediari possano migliorare le proprie capacità attraverso piani di miglioramento delle performance, workshop mirati, monitoraggio continuo e consulenze strategiche oltre che di supervisione sulla complessa struttura di finanziamento basata su rimborso e matching grant.

Un paese giovane e ambizioso

Una “rivoluzione imprenditoriale”: così Bob Collymore, ceo di Safaricom, una delle principali compagnie di telecomunicazioni kenyote, ha descritto la trasformazione in atto nel paese. Il Kenya è già una fucina di innovazione: Nairobi ospita uffici di giganti tecnologici come Google e Microsoft, mentre M-Pesa ha rivoluzionato i pagamenti digitali.

Tuttavia, le start up locali incontrano ancora molte difficoltà nell’accesso ai finanziamenti e nel consolidamento delle loro attività. Gli intermediari (acceleratori, incubatori o bootcamp tecnologici) svolgono un ruolo cruciale in questo contesto, fornendo mentorship e spazi di lavoro, ma spesso non hanno le risorse per soddisfare appieno le esigenze dei nuovi imprenditori.

Fonte: Il Sole 24 Ore