King Street prepara una gara a inviti e mette sul mercato il Bauer di Venezia

È una gara a inviti selezionati quella che l’advisor finanziario Eastdil Secured sta imbastendo per conto di King Street in relazione a una eventuale vendita del Bauer di Venezia, albergo di lusso sul Canal Grande nel Sestiere San Marco. Il gruppo americano è proprietario al 100% dell’albergo da alcune settimane – rilevato dal gruppo austriaco Signa, attualmente oggetto di una profonda ristrutturazione finanziaria a causa dell’elevato indebitamento – e da quel momento avrebbe ricevuto, sempre secondo indiscrezioni, una serie di manifestazioni di interesse informali data l’importanza dell’asset nel contesto di mercato attuale, che registra l’appeal crescente dell’ospitalità nel nostro Paese.

In quanto investitore opportunistico e finanziario, e non long term owner, King Street avrebbe così deciso di valutare una eventuale exit attraverso una gara.

La scelta si baserà quindi sulle offerte in arrivo. A valle della gara il gruppo sceglierà se cedere l’asset o procedere con i lavori di ristrutturazione per poi vendere l’hotel in un secondo momento. Attualmente la stima del controvalore dell’edificio si dovrebbe aggirare attorno ai 300 milioni di euro, ai quali si devono aggiungere circa 150 milioni di investimenti per rifare le 120 camere dell’hotel e le 20 residenze limitrofe oltre alla importante piastra commerciale che è situata alla base del palazzo.

Il deal riguarda uno dei pochi alberghi iconici di Venezia che sono, oltre al Bauer, il Danieli (di proprietà del gruppo Statuto, che presto diventerà Four Seasons e di cui peraltro King Street è finanziatore con un prestito di circa 330 milioni di euro), il Cipriani e il Gritti. Asset che raramente arrivano sul mercato.

L’operazione potrebbe ricalcare il deal messo a segno a Roma sempre da King Street con la realizzazione del W gestito dal gruppo Marriott. L’investitore ha acquistato due palazzi di via Liguria nel 2017 per poi realizzare l’hotel, convertendolo insieme a Omnan Group da ufficio quale era, e venderlo una volta completato per una cifra superiore a 170 milioni di euro. A comprare in questo caso una joint venture tra CPP Investments (Canada Pension Plan Investment Board) e Hamilton Pyramid Europe.

Fonte: Il Sole 24 Ore