
Ktm 1290 Super Adventure S, come va la globetrotter austriaca
In Ktm quando si parla di lunghi viaggi non si fa riferimento solo alle interminabili tratte autostradali da percorrere con il cruise control impostato sui 130 km/h, ma si pensa anche a quando si vorranno sporcare le ruote nel fango o nella sabbia. Come conciliare, allora, il volume e la stazza della 1290 Super Adventure S (oltre 250 kg con il pieno di 23 litri di benzina), con questa visione del mototurismo? Semplice: adottando una ciclistica perfettamente a punto unitamente a un’elettronica che prende per mano il pilota e lo accompagna (quasi) dove lui vuole. Già, perché c’è da perdere la testa dietro alle infinite regolazioni possibili di questo modello che costa dal concessionario poco più di 22mila euro. Tranquilli, però: chi non vuole grattacapi, può impostare sul “tutto automatico” e affidarsi alle analisi della centralina a sei assi per la gestione di motore, gas e sospensioni.
Motore ed elettronica da sportiva
Cuore pulsante è il conosciuto bicilindrico Lc8 V-Twin da 1.301 cc, che eroga la bellezza di 160 cv a 9mila giri e 138 Nm di coppia a 6.500 giri, valori che pongono questa Ktm tra le più potenti del segmento adventure stradale. Nonostante i valori da superbike, la gestione del gas è estremamente fluida, grazie al ride-by-wire e alla raffinata elettronica di supporto. Il motore ha un’erogazione corposa sin dai bassi regimi, ed esplode con decisione nella fascia media e alta. È una moto che può viaggiare dolcemente a 3mila giri in sesta, ma che è pronta a scatenarsi al primo richiamo del gas. In ciò l’elettronica ha un ruolo fondamentale: attraverso il display tft da 7 pollici (ben leggibile in ogni condizione di luce) è possibile impostare la moto come si preferisce tramite i pulsanti posti sul blocchetto sinistro (ottima la loro ergonomia). Le variabili a disposizione sono offerte dall’Abs Cornering di Bosch e dal controllo di trazione (entrambi regolabili e disinseribili), dai quattro riding mode (Rain, Street, Sport, Offroad e, optional, Rally), dalle sospensioni: le Wp semiattive Apex sono completamente gestite dall’elettronica che ne adatta in tempo reale il comportamento in base al terreno, allo stile di guida e alla modalità selezionata (Auto, Comfort, Street e Sport). Le regolazioni manuali diventano così – se lo si vuole – superflue: è la moto a fare tutto. Ci sono poi, sempre di serie, il cambio Quickshifter+, bidirezionale, per cambiate senza dover tirare la leva della frizione, il cruise control adattivo grazie al radar anteriore e l’Hill Hold Control, per le partenze in salita.
Ciclistica da fuoristrada
La 1290 Super Adventure S monta un telaio a traliccio in acciaio al cromo-molibdeno ridisegnato per essere più compatto e centralizzare le masse. Il forcellone a traliccio abbraccia la ruota posteriore da 17 pollici, mentre la forcella poggia su un cerchio da 19 pollici che consente di affrontare anche l’off-road, purché abbastanza semplice (è di serie anche l’ammortizzatore di sterzo Wp), anche se è sorprendente vedere cosa sono in grado di fare piloti esperti con questa moto. Il set di freni porta la firma di Brembo: all’anteriore ci sono due dischi da 320 mm di diametro e pinze fisse a 4 pistoncini con attacco radiale; dietro, un disco da 267 mm.
Come va
Il triangolo sella-manubrio-pedane della 1290 Super Adventure S è pensato per il turismo a lungo raggio, ma anche per chi ama guidare in modo attivo. La sella, regolabile su due altezze (849 o 869 mm), è ben profilata, non è cedevole e consente buoni movimenti da parte del pilota; anche il passeggero ha spazio a sufficienza. Il manubrio è ampio e regolabile, così come le pedane, per adattarsi a ogni tipo di statura. La moto è anche dotata di avviamento keyless (comprende anche il tappo del serbatoio e lo sblocco della sella), di connettività Ktm My Ride, navigazione turn-by-turn, presa Usb, porta da 12V, gestione chiamate e media, aggiornamenti via Bluetooth e un vano porta smartphone ventilato (purché il display sia abbastanza piccolo: non ci sta però un iPhone 13, per intenderci). La protezione aerodinamica è ottima grazie al parabrezza regolabile agendo sulle rotelle alla base, anche in movimento: a velocità autostradali si viaggia comodi e protetti dal vento, con il motore che gira a 4.500 giri. In quest’ambito si apprezza il cruise control adattivo che mantiene automaticamente la distanza dal veicolo che precede, accelerando o frenando in autonomia. Nei curvoni presi in velocità sorprende la stabilità della Ktm che non batte ciglio di fronte alle giunture dell’asfalto o eventuali avvallamenti.
In città, a patto di rinunciare almeno a una delle borse con cui la vedete fotografata (altrimenti si resta ovviamente in coda), la nostra Ktm ha dimostrato una notevole agilità, con un raggio di sterzata abbastanza compatto: i quasi 250 kg non si sentono particolarmente. E poi il motore è davvero un gigante: sempre pronto, vivace, prende giri a una velocità sorprendente e, in un attimo, si finisce per toccare velocità che vi inimicheranno le forze dell’ordine. Nel misto ci si diverte senza affaticarsi eccessivamente, anche se la Super Adventure S richiede una guida un po’ decisa: quando la moto entra in curva, mantiene la traiettoria con rigore e permette andature molto spinte anche su strade tortuose. I freni sono ben a punto: la frenata è potente, non mette praticamente mai in discussione la stabilità della moto (c’è anche la regolazione del beccheggio), ma è ben dosabile.
Fonte: Il Sole 24 Ore