
La calda estate degli trasporto aereo: timori sui conti trimestrali
Sarà una estate piena di incognite per le compagnie aeree europee su cui pesa l’aumento dei costi del personale e delle tasse aeroportuali, gli scioperi dei controllori di volo francesi, con una delle poche voci favorevoli il costo del carburante per aerei in calo, nonostante gli aumenti recenti. Le più favorite sono le compagnie aeree low cost orientate al mercato europeo la cui domanda resta stabile, mentre le compagnie di bandiera soffrono per il calo della domanda verso gli Stati Uniti e per le restrizioni ai voli a causa della chiusura degli spazi per il conflitto in Medio Oriente. Sono decine i voli cancellati, a cui si aggiunge la decisione della low cost Wizz Air di chiudere la base di Abu Dhabi dal primo settembre, lasciando a terra centinaia di passeggeri che avevano già acquistato i biglietti che saranno in un qualche modo rimborsati.
Tutte le incognite del trasporto aereo
Restrizioni che si aggiungono a quelle esistenti che impediscono il sorvolo sul territorio russo dall’avvio del conflitto in Ucraina, una situazione che sta favorendo le compagnie cinesi a scapito soprattutto di quelle europee.
Una prima indicazione sull’andamento del settore in Europa emergerà dall’avvio della stagione delle trimestrali, prima in calendario il 17 luglio la low cost britannica easyJet, seguita da Ryanair lunedì 21 luglio fino al 31 luglio con Lufthansa e Air France-KLM.
Meno voli dall’Europa verso gli Stati Uniti
Gli analisti di BofA si concentrano sul mercato transatlantico, uno dei più profittevoli, ma che per la stagione estiva mostra segni di cedimento a causa del calo della domanda interna negli Stati Uniti e della ridotta propensione degli europei a viaggiare verso gli States. Al contrario gli americani continuano a volare in l’Europa con un aumento della domanda dell’1% a giugno rispetto all’anno precedente e del +4% da inizio anno, secondo l’International Trade Administration.
Tra i viaggiatori europei, si conferma il calo della domanda di voli verso gli Stati Uniti – del 3% a maggio e a giugno – mentre da inizio anno la riduzione si ferma al 2% su base annua. In Europa, la capacità resta condizionata dai ritardi nelle consegne di nuovi aerei e dai velivoli ancora a terra per i problemi ai motori. In questo scenario gli analisti di UBS hanno tagliato le previsioni di crescita per le compagnie esposte sul lungo raggio, preferendo quelle a corto raggio vista la tendenza dei viaggiatori per questa estate di restare in Europa sia per problemi di budget, sia per le incertezze economiche. La Borsa sta premiando i vettori europei che da inizio anno hanno messo a segno incrementi dei titoli a due cifre con l’eccezione di easyJet (-6%) e Wizz Air (-28%) da gennaio.
Fonte: Il Sole 24 Ore