La corsa ai farmaci per perdere peso e il crollo di Novo Nordisk
È passato appena un anno dai fuochi d’artificio. Un anno dal momento più florido della sua storia, dal boom in borsa e dai racconti dei media internazionali su leadership, cittadina sul mare nell’isola di Zealand (circa un’ora e mezza in treno da Copenaghen) dove ha sede il sito produttivo dedicato alla sintesi dell’ingrediente attivo dei farmaci Ozempic e Wegovy.
Un anno fa Novo Nordisk, società farmaceutica danese e fiore all’occhiello della farmaceutica europea, macinava record ed entusiasmo. La sua capitalizzazione di mercato superava i 600 miliardi di dollari, avvicinandosi ai colossi della tecnologia.
Tutto merito dei suoi farmaci per perdere peso. In particolar modo il Wegovy, una versione più potente del famoso Ozempic, farmaco approvato dalla FDA nel 2017 per il trattamento del diabete di tipo 2, e scopertosi poi formula magica contro l’obesità. Il Wegovy arrivò dopo (nel 2021). Stesso principio attivo: semaglutide. Ma dosaggio più alto. Farmaco ufficialmente approvato per curare Obesità o sovrappeso con comorbidità.
Per questo Novo Nordisk è stata in grado di prendersi – temporaneamente – il mondo farmaceutico. Ma oggi, 12 mesi dopo il boom, le cose sono cambiate drasticamente. Il market cap dell’azienda danese si è ridotto di oltre il 60%. E l’ultima trimestrale ha messo in evidenza crepe nel modello di business, previsioni di vendita ridotte (e conseguente profit warning) e competitor che non solo hanno imboccato la strada della molecola magica (la semaglutide), ma riescono evidentemente a far meglio. Risultato: un crollo delle azioni del 28% e un rinnovato senso di precarietà, dopo lo scossone arrivato a maggio con le dimissioni dello storico ceo, Lars Fruergaard Jørgensen. E dopo che già a dicembre 2024, le azioni erano crollate a causa dei deludenti risultati di CagriSema, un nuovo farmaco iniettabile per il quale l’azienda danese aveva promesso una perdita media di peso del 25%, ma i pazienti — potendo autogestire il dosaggio — sono arrivati a una media del 23%.
Il punto vero è che secondo diversi analisti del settore, il problema principale di Novo è piuttosto semplice: il rivale statunitense Eli Lilly ha sviluppato un prodotto migliore. Gli studi hanno dimostrato una maggiore perdita di peso con Mounjaro e Zepbound di Lilly rispetto a Ozempic e Wegovy.
Fonte: Il Sole 24 Ore