La fine dell’autarchia tecnologica: Meta si affida a Midjourney, Apple guarda a Gemini per rilanciare Siri

La fine dell’autarchia tecnologica: Meta si affida a Midjourney, Apple guarda a Gemini per rilanciare Siri

Apple e il rilancio di Siri con l’ipotesi Gemini

Se Meta compra “estetica”, Apple punta sull’“intelligenza”. Siri, lanciata nel 2011 come la prima assistente vocale globale, è rimasta ferma al palo. Mentre Alexa e Google Assistant guadagnavano terreno, l’arrivo dei chatbot generativi come ChatGPT ha reso evidente l’arretratezza di un sistema incapace di comprendere davvero il contesto o di sostenere conversazioni naturali.

Il tentativo di invertire la rotta c’è stato con Apple Intelligence, annunciata nel 2024, con modelli che operano direttamente sui dispositivi e, nei casi più complessi, su server di cloud privato per garantire la riservatezza dei dati. I limiti però sono apparsi subito chiari: Siri non è ancora in grado di competere con i rivali.

Per questo Apple sta discutendo con Google l’uso di Gemini, il modello di punta di Mountain View. Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg e Reuters, l’idea è quella di sviluppare una versione personalizzata di Gemini, ospitata su infrastrutture Apple, così da coniugare potenza conversazionale e tutela della privacy. Il nuovo Siri potrebbe arrivare a partire dal 2026, secondo Bloomberg, ma la decisione va presa a breve. Nel frattempo, infatti, Samsung ha già portato Galaxy AI sui suoi dispositivi, combinando il proprio modello Samsung Gauss con soluzioni come Gemini, mentre Microsoft ha trasformato Copilot in un assistente trasversale a Windows e alla suite Office. Il rischio per Cupertino è che Siri, anche potenziata, arrivi tardi in un mercato già occupato.

Intanto, però, l’ipotesi ha già scaldato i mercati: le azioni Alphabet sono cresciute di oltre tre punti percentuali, quelle Apple di circa l’uno e mezzo, secondo Reuters. Se la trattativa andasse in porto, sarebbe un cambiamento epocale per il gigante guidato da Tim Cook, che da sempre ha fatto del controllo end-to-end la sua cifra distintiva.

La Silicon Valley cambia volto

Non solo Meta e Apple. Negli ultimi tempi la geografia dell’IA è stata ridisegnata da una logica di alleanze che ha coinvolto tutti i grandi: Microsoft ha investito miliardi su OpenAI, Amazon ha stretto un legame strategico con Anthropic. In ognuno di questi casi la logica è la stessa: i costi di calcolo sono esplosi, i dataset richiedono risorse e autorizzazioni senza precedenti, i cicli di innovazione si sono accorciati al punto che nemmeno le aziende più ricche possono permettersi di restare chiuse nei propri laboratori.

Fonte: Il Sole 24 Ore