La giuria USA annulla l’accusa di stupro per Harvey Weinstein

La giuria USA annulla l’accusa di stupro per Harvey Weinstein

La giuria del processo contro Harvey Weinstein non e’ riuscita a mettersi d’accordo sullo stupro e il giudice ha dichiarato annullato il capo di accusa. Ieri i giurati avevano riconosciuto Weinstein colpevole di aggressione sessuale, un reato che comporta una condanna fino a 25 anni di reclusione.

Il processo

Il primo vero test per il movimento #MeToo si e’ chiuso con un verdetto contrastato: al quinto giorno in camera di consiglio, la giuria di sette donne e cinque uomini ha giudicato Harvey Weinstein colpevole di un singolo capo d’imputazione per atto sessuale criminale. I giurati hanno poi assolto l’ex produttore da un altro capo d’imputazione simile ma non hanno ancora raggiunto un verdetto sull’unica accusa di stupro, quella della ex assistente Jessica Mann. Se ne riparlerà quando i giurati torneranno a riunirsi: il giudice Curtis Farber li ha mandati a casa dopo che erano emerse indicazioni di un clima particolarmente teso in camera di consiglio.

È stata una giornata fuori dal comune in tribunale. Secondo il resoconto fornito dal capo dei giurati al giudice Farber e agli avvocati, durante le deliberazioni membri del pool avrebbero litigato animatamente, arrivando in certi momenti a urlare l’uno contro l’altro e a minacciarsi reciprocamente di violenza. Lo stesso Weinstein aveva aperto bocca in aula chiedendo l’annullamento del processo: «E’ la mia vita in gioco, questo non e’ giusto», aveva detto il 73enne ex re di Hollywood, ma il giudice aveva rifiutato. Farber ha poi chiuso anticipatamente la giornata per consentire ai giurati di riprendere le distanze prima di chiudere sul terzo capo di imputazione, il presunto stupro della Mann: «Ripartite da zero».

Accuse annullate

L’annullamento dell’accusa di stupro e’ arrivata dopo che il capo dei giurati si e’ rifiutato oggi di tornare in camera di consiglio affermando di sentirsi minacciato da altri membri del pool. In gioco era il terzo capo di imputazione contro l’ex produttore, quello che aveva visto di nuovo nel ruolo di accusatrice l’aspirante attrice Jessica Mann. Questa parte del processo era rimasta in sospeso dopo che ieri il giudice aveva mandato a casa la giuria a causa delle tensioni all’interno della camera di consiglio. I giurati avevano trovato accordo sulle prime due imputazioni per aggressione sessuale: Weinstein era stato giudicato colpevole per l’accusa dell’ex assistente di Project Runway Miriam Haley e non colpevole per quella della modella polacca Kaja Sokola. Piu’ complesso il caso della Mann che aveva raccontato in aula di aver avuto una relazione complicata con Weinstein, fatta di coercizione e paura, anche se in parte consensuale. La natura ambigua del loro rapporto era stata oggetto di particolare attenzione da parte della difesa e della giuria, che aveva chiesto più volte di riascoltare la sua testimonianza durante le deliberazioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore