
La Guardia di Finanza e la lotta ai pirati delle identità contraffatte
«Ciò a cui stiamo assistendo è purtroppo un forte aumento delle frodi poste in essere attraverso l’utilizzo di falsi Spid a monte dei quali, è bene sottolinearlo, c’è quasi sempre un furto d’identità digitale». A confermare l’aggravarsi del rischio di questa tipologia di frodi paventato da Plus24 è il generale di brigata Antonio Mancazzo, comandante del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza.
Generale il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche tra i suoi compiti istituzionali ha il contrasto alle frodi telematiche e alle violazioni di dati personali. Si tratta di due campi che abbiamo visto intrecciarsi negli ultimi tempi con il sempre più diffuso fenomeno dei furti d’identità. In dettaglio riceviamo in redazione parecchie mail di lettori che raccontano di avere subito frodi portate a termine grazie alla creazione di un falso Spid. Come è possibile tecnicamente?
Mi sia consentita una doverosa premessa: in un’economia globalizzata quale quella attuale anche le organizzazioni criminali avvertono l’esigenza di rinnovare le proprie strategie e tecniche criminali attraverso le quali potersi insinuarsi negli spazi anonimi della rete così da “promuovere” le stesse attività illecite perpetrate nel mondo reale. La presa di coscienza delle gravi minacce al sistema Paese derivanti dall’utilizzo illecito delle nuove tecnologie ha portato, quindi, la Guardia di Finanza a rafforzare il dispositivo di contrasto che oggi è anche orientato al controllo economico del “territorio virtuale” attraverso il monitoraggio della rete telematica, soprattutto quella nascosta, in cui, come detto, trovano sempre più una propria proiezione pervasiva le organizzazioni criminali che hanno solide radici nel mondo reale. In tale ambito, il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche rappresenta, ad oggi, il Reparto del Corpo specializzato nel contrasto al cyber crime garantendo il costante presidio di polizia economico-finanziaria in Rete Contestualmente, il Reparto opera anche a contrasto delle violazioni in materia di protezione di dati personali: “connubio vincente” voluto dalla nostra Amministrazione proprio per l’interconnessione imprescindibile oggi esistente tra la data governance e la cybersecurity. Ed è per questo che il Nucleo assume il ruolo di referente unico per la Guardia di Finanza nei rapporti con l’Autorità Garante per la tutela dei dati personali e con l’Agenzia per l’Italia Digitale (Ag.I.D.), con i quali (e per conto dei quali) – a seguito della stipula di specifici Protocolli d’intesa – vengono eseguite specifiche attività finalizzate anche all’accertamento della regolare emissione dello SPID.
Spid sotto attacco
Cercando di rispondere alla sua domanda, devo effettivamente sottolineare come purtroppo stiamo assistendo ad un forte aumento delle frodi poste in essere attraverso l’utilizzo di “falsi SPID” a monte dei quali, è bene sottolinearlo, c’è quasi sempre un furto d’identità digitale. Ecco perché bisogna prestare massima attenzione a non far circolare sul web, laddove non estremamente necessario, propri documenti di identità. Infatti, proprio attraverso l’utilizzo di essi, malintenzionati potrebbero creare un falso SPID attraverso cui poter accedere alle prestazioni fornite da pubbliche amministrazioni e da fornitori di servizi privati che consentono l’accesso ai servizi online con tale modalità.
L’impegno del Nucleo da Lei comandato si estrinseca anche nell’attività ispettiva curata dal Garante della Privacy anche nei confronti dei provider. Nella deliberazione Gpdp del 19 dicembre 2024 in particolare si fa riferimento all’attività ispettiva nel periodo gennaio-giugno 2025. È possibile avere qualche dato quantitativo (statistiche e quant’altro)?
Fonte: Il Sole 24 Ore