
La lente dell’Antitrust sul Consorzio Dolomiti SuperSki
Un’intesa restrittiva della concorrenza per definire i prezzi degli skipass di zona e della relativa politica di vendita. È quanto avrebbe attuato la «Federazione dei Consorzi di zona degli imprenditori esercenti il trasporto di persone Dolomiti SuperSki» e dei dodici Consorzi di zona ad essa aderenti Consorzio esercenti impianti a fune a Cortina d’Ampezzo, S. Vito di Cadore, Auronzo/Misurina; il Consorzio Skirama Plan de Corones – Kronplatz; Consorzio impianti a fune Alta Badia; Consorzio esercenti impianti a fune Val Gardena – Alpe di Siusi; Consorzio impianti a fune Val di Fassa e Carezza; Consorzio esercenti il trasporto di persone a mezzo impianti a fune Alpe Lusia – San Pellegrino; Consorzio impianti a fune Civetta; Consorzio impianti a fune Arabba – Marmolada; Consorzio 3 Zinnen Dolomites; Consorzio impianti a fune Val di Fiemme – Obereggen; Consorzio impianti a fune San Martino di Castrozza e Passo Rolle; Consorzio Rio Pusteria – Bressanone.
Così l’Antitrust ha aperto un’istrutturia mentre ieri i funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle sedi del Federconsorzio Dolomiti SuperSki e dei dodici Consorzi di zona ad esso aderenti. Sotto la lente alcuni articoli dello Statuto feder-consortile perché sembrano essere state attuate due importanti restrizioni della concorrenza: la prima riguarda la definizione, all’interno del Federconsorzio Dolomiti SuperSki, del prezzo degli skipass dei Consorzi di zona; la seconda riguarda invece i limiti, gravanti sempre sui Consorzi di zona, alla vendita dei propri skipass attraverso soggetti terzi.
Secondo Assoutenti il costo del giornaliero è passato dai 67 euro del 2021 agli 83 euro della passata stagione con un +23,9%. Rincari causati anche dall’aumento della bolletta energetica e dai maggiori costi per la neve programmata tanto che nel recente passato l’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) sosteneva che a causa degli elevati consumi queste attrezzature erano da industria energivora.
La replica del Consorzio
Con una nota firmata da Andy Varallo, presidente del Consorzio Superski, viene confermata la volontà di «collaborare con la massima disponibilità, trasparenza e senso di responsabilità con l’Agcm, fornendo il massimo supporto alle attività in corso. Nel pieno rispetto dell’operato dell’Autorità in questa fase non verranno rilasciati commenti in merito all’indagine, se non per ribadire con fermezza che il modello Dolomiti Superski rappresenta da oltre 50 anni un esempio virtuoso di attività consortile. Tale modello ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo sostenibile e alla prosperità di un ampio territorio alpino, che abbraccia tre province e due regioni, generando valore economico, sociale e turistico per l’intera comunità».
Fonte: Il Sole 24 Ore