La lotta delle città europee contro il caldo estremo: dagli alberi al restauro ecologico

La lotta delle città europee contro il caldo estremo: dagli alberi al restauro ecologico

L’obiettivo è, se non invertire la rotta, quantomeno contenere gli effetti legati alle temperature che salgono rendendo, talvolta, impossibile la vita in città. Per questo motivo in alcune comunità d’Europa, ma anche in Italia, si sta lavorando per «colmare le lacune ecologiche». In questo panorama si spazia dalla realizzazione di prati urbani ai giardini forestali, sino al “verde verticale”.

Una situazione preoccupante

Gli esperti parlano di situazione “preoccupante” perché nell’arco degli anni le temperature hanno subito un incremento che, a catena, scatena altre reazioni. «La temperatura media è salita di 1,3 – 1,4 gradi rispetto al periodo pre industriale – premette Gianmaria Sannino, climatologo e ricercatore dell’Enea -, dal 2023 c’è stata una ulteriore accelerazione e ci stiamo molto avvicinando rapidamente al limite dell’1,5 che non avremmo dovuto superare secondo l’accordo di Parigi». In qualche caso il grado e mezzo è stato superato ma, come sottolinea Sannino, c’è stato un rientro.

Temperature in aumento

La tendenza, comunque, è quella di un innalzamento delle temperature. «Un mondo più caldo porta con sé molte conseguenze – aggiunge – come per esempio gli eventi estremi che sono le ondate di calore. Nel Mediterraneo gli impatti più evidenti sono le ondate di calore e il mare che sale. Impatti cui andremo incontro. C’è da dire che quello che stiamo vivendo oggi era stato previsto dai climatologi». Nel caso si dovesse superare in maniera sistematica il grado e mezzo, la situazione diventerà impattante. «In quel caso avremo ondate di calore che dureranno di più». Tutto perché, nel corso degli anni «è stato scardinato il sistema climatico naturale con grosse emissioni di CO2».

Il pranzo di un’ora in 4 secondi

«È come se il pranzo e tutte le pietanze consumate in un’ora – chiarisce il climatologo – venissero mangiate in 4 secondi. Diciamo pure che l’atmosfera ha fatto indigestione di CO2. Adesso stiamo vivendo un cambiamento climatico figlio di una bufera a cui la terra sa rispondere solo in un modo, aumentando la temperatura». Per l’esperto, comunque, non tutto è perduto perché «c’è sempre la possibilità di restituire una situazione migliore ai nostri figli o nipoti, dipende sia dai nostri comportamenti sia dalle scelte dei decisori politici».

Fonte: Il Sole 24 Ore