La lunga attesa dei pazienti: ci vogliono quasi due anni per accedere ai nuovi farmaci in Italia

La lunga attesa dei pazienti: ci vogliono quasi due anni per accedere ai nuovi farmaci in Italia

Ci vogliono in media ancora quasi due anni – 22 mesi per l’esattezza – per far arrivare i nuovi farmaci appena autorizzati ai pazienti. Se la nuova Agenzia Italiana del Farmaco, riformata un anno e mezzo fa, ha iniziato ad accelerare i tempi di approvazione dei medicinali, i cittadini sono però ancora costretti ad attendere ancora troppo tempo per accedere alle terapie innovative che possono migliorare le loro condizioni. Oggi, dalla richiesta dell’azienda al via libera con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, passano infatti “in media 499 giorni, pari a 16,6 mesi”, a cui poi aggiungere altri sei mesi per le autorizzazioni regionali (l’ingresso dei farmaci nei prontuari regionali). Lo denuncia Francesco Cognetti, coordinatore del Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani, che auspica che il nuovo Regolamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco, pubblicato nei giorni scorsi, “possa giovare ad assicurare il più rapido accesso alle nuove terapie per tutti gli ammalati italiani”.

Per Cognetti, al momento, la situazione è “molto deludente”. “Consultando i 53 decreti di rimborso di nuovi farmaci orfani e nuove entità chimiche pubblicati in Gazzetta Ufficiale da luglio 2024 ad ottobre 2025 – illustra – emerge che dalla domanda di rimborso presentata dalle aziende alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono trascorsi in media 499 giorni pari a 16,6 mesi”. Tra le ragioni dei ritardi, anche il “fatto che la nuova Commissione Scientifica Economica rimanda dal 50 al 70 per cento delle pratiche Hta (la metodologia dell’Health tecnology assessment che serve a valutare l’innovatività di una terapia, ndr) poste ogni mese alla sua attenzione”, dice l’esperto. Dal 2024 al 2025, inoltre, si assiste a un peggioramento: “Confrontando i dati relativi ai 23 decreti pubblicati nel periodo luglio-dicembre 2024 con i 30 pubblicati da gennaio 2025 al 7 ottobre 2025, risulta che i primi hanno avuto un processo di valutazione di 461 giorni (15,4 mesi) ed i secondi di 529 giorni (17,6 mesi)”, prosegue Cognetti.

L’attesa non finisce qui: a questi tempi si aggiungono infatti quelli legati all’inserimento dei farmaci nei prontuari regionali, “che sono molto variabili da Regione a Regione e così si arriva a tempi complessivi di circa 22 mesi (quasi 2 anni)”, conclude Cognetti, che auspica che “in forza della nuova organizzazione”, “l’Agenzia si concentri sulle innovazioni terapeutiche come priorità dell’Agenzia e dell’intero servizio sanitario e che la situazione possa rapidamente cambiare”.

Fonte: Il Sole 24 Ore