
La nautica sfida i dazi e punta a una nuova crescita dal 2026
«È un momento difficile per il settore ma siamo forti». Piero Formenti, presidente di Confindustria nautica, non nasconde che la situazione geopolitica mondiale e la politica statunitense sui dazi abbiano dato una scossa (specie per quanto riguarda le barche di piccole dimensioni) alla forte crescita che, negli ultimi anni, ha caratterizzato il settore. Ma chiarisce che gli operatori stanno già guardando al futuro.
La voce del leader dei costruttori e degli accessoristi della nautica ha fatto il quadro della situazione, in occasione della presentazione, al palazzo della Borsa di Milano, della 65° edizione del Salone nautico internazionale di Genova, che si terrà, nell’area del nuovo waterfront di Levante della città, dal 19 al 24 settembre 2025. nel corso dell’incontro è stata presentata anche lo studio di Deloitte The state of the art of the global yachting market.
Secondo il sentiment raccolto, nella compilazione della ricerca, tra gli operatori italiani, in merito alla crescita, a livello globale, della nautica, emerge, ha sottolineato Tommaso Nastasi, senior partner di Deloitte, che è «prevista una contrazione del tasso di crescita del -5% (rispetto al 2023, ndr), causata soprattutto dal calo delle imbarcazioni di piccola taglia». Anche per il 2025 «è previsto un -2%», mentre dal 2026 in poi «si prefigura un +3%». Rispetto al -5% del 2024 risulta «in controtendenza il segmento premium e dei grandi yacht, con una crescita attesa del 5-10%, a seconda delle fasce di mercato. Per l’industria italiana, invece, nel 2024 è ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht».
Settore diviso in tre parti
Per quanto riguarda gli ordini 2025, ha chiosato Formenti, a margine dell’evento, «il settore è diviso in tre parti: i grandi stanno ancora crescendo, non tantissimo come prima, ma stanno ancora crescendo. I medi sono stabili. La piccola nautica è in calo, però ha cominciato a recuperare, verso la fine della stagione; e, in questo momento, c’è molto fermento. C’è anche molta attesa sul Salone di Genova, dove ci saranno 96 première, con 123 nuovi modelli presentati su più di 1.100 imbarcazioni esposte».
Per quanto attiene ai dazi, «vendiamo molto negli Stati Uniti – ha sottolineato Formenti – e stiamo ricominciando. Il problema non erano tanto i dazi quanto l’incertezza di quanto fossero questi dazi. Una volta stabilito, anche i nostri importatori hanno ricominciato a far partire i container e le imbarcazioni. Il problema era avere conoscenza di quello che fosse, più che il dazio in sé». In ogni caso, il dazio «limita un pochino la forza delle nostre industrie nel vendere al mercato americano, e crea danni anche a tutto il sistema di vendita di barche, imbarcazioni, motori in America, perché ci sono tantissime aziende, anche statunitensi, che vivono di quello che noi esportiamo negli Usa».
Fonte: Il Sole 24 Ore