La nuova Forza Italia apre la caccia al centro e ai cattolici. E nel pantheon spunta il giovane santo Carlo Acutis

La nuova Forza Italia apre la caccia al centro e ai cattolici. E nel pantheon spunta il giovane santo Carlo Acutis

Linguaggio che ha vinto non si cambia. Torna all’antico la “nuova” Forza Italia, modellata negli incontri del leader Antonio Tajani con i figli di Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio e prossima al debutto ufficiale con il Manifesto della Libertà che sarà presentato alla kermesse di Telese Terme in programma dal 26 al 28 settembre. Torna al sogno liberale con cui il Cavaliere stregò un pezzo di Paese nel 1994 e ai valori rivendicati a più riprese come irrinunciabili, ossia liberalismo, euroatlantismo e moderazione. Che ora saranno applicati alle nuove sfide, nel tentativo di sganciare il partito dalla morsa potenzialmente letale con il “sovranismo gentile” verso il quale Giorgia Meloni sta traghettando Fratelli d’Italia. E di spalancare le porte a tutti i centristi delusi, a partire dai cattolici.

Fisco, casa e sanità al centro dell’agenda

«La Festa di Fi a Telese Terme in programma il prossimo fine settimana sarà tutta dedicata a una parola, la parola “libertà”, perché presenteremo il Manifesto della Libertà, ovvero l’attualizzazione e l’aggiornamento del pensiero del nostro fondatore Silvio Berlusconi che ci ha guidato dal 1994 a oggi», ha spiegato oggi Tajani dalla sede nazionale del partito lanciando la manifestazione. «Da allora i valori sono sempre gli stessi, ma i temi sono cambiati». Anche se l’agenda citata non sembra tanto diversa dalle origini: fisco, sicurezza, sanità, giustizia (la riforma con la separazione delle carriere arrivata al terzo sì in Parlamento galvanizza il partito). Se Fi intende distinguersi nella coalizione per la difesa dei diritti (lo ius scholae è solo accantonato) e l’europeismo senza se e senza ma. E se il riferimento chiave in campo economico resta «l’economia sociale di mercato» cara a Berlusconi, ancorata a uno slogan più popolare che mai: «Nessuno sarà lasciato indietro».

Nel pantheon De Gasperi e Thatcher ma anche il santo Carlo Acutis

Ma libertà da cosa e da chi, in un mondo dove l’ordine sembra sconvolto, le guerre sono arrivate a sessanta e il riferimento statunitense traballa? «La libertà di essere curati, di avere un posto di lavoro senza dover andare all’estero, di poter avere dei figli con il sostentamento necessario, di avere una casa», ha detto Gianfranco Librandi. Nel pantheon a cui Forza Italia vuole ispirarsi, oltre a Berlusconi, Tajani ha elencato figure scontate – lo statista democristiano Alcide De Gasperi, i padri fondatori dell’Europa, Robert Schuman e Konrad Adenauer, la lady di ferro britannica Margaret Thatcher, il carabiniere eroe Salvo D’Acquisto che si sacrificò per salvare la vita da 22 civili nelle mani dei nazisti – e nuovi punti di riferimento. Come Mogol, che a Telese si esibirà (l’altro ospite musicale sarà il neomelodico napoletano Gigi Finizio), e il giovane santo Carlo Acutis. «Figure positive di riferimento – ha sottolineato Tajani – che sono espressione di quella battaglia per la libertà che per noi è fondamentale».

L’appello ai centristi (e ai cattolici) di sinistra

Simboli di conoscenza laica, come Ulisse, e cattolici che parlano al cuore dei ragazzi: in questo spaziare, l’operazione si rivela per quel che politicamente è. Una caccia al centro aggiornata, rivisitata, per nulla nascosta, pronta ad approfittare delle divisioni a sinistra e dei malumori tra i cattolici che gravitano dentro e attorno al Pd. A Roma Tajani ha ripetuto ciò che aveva già detto venerdì dal palco di Ancona: «Forza Italia vuole essere protagonista nel centrodestra, ma si candida a raccogliere anche quegli elettori che in passato hanno votato il centrosinistra convinti che ci fosse un centro pure nello schieramento alternativo al nostro. Ma, viste le scelte attuate da Pd, M5S e Avs, la sinistra ormai è solo sinistra, è sempre più estrema sinistra e sempre meno centrosinistra. A quegli elettori che non si riconoscono più nel centrosinistra dico che c’è un centro ancora in grado di garantirvi la possibilità di battervi per idee e valori nei quali credete. Quel centro siamo noi».

La campagna acquisti anche a destra

Nel frattempo, Fi non disdegna anche la campagna acquisti a destra, come dimostra l’ultimo “furto” a Noi Moderati del deputato campano Pino Bicchielli, che ha portato dai 44 iniziali a 52 (+18%) il numero di azzurri alla Camera, per la gioia del capogruppo Paolo Barelli e i dolori del numero uno di Nm, Maurizio Lupi, che teme altri scippi. Bicchielli è soltanto l’ultimo di una lunga serie: dalla Lega sono arrivati Nino Minardo, presidente della commissione Difesa, e Davide Bellomo. Altri hanno dismesso la casacca da Azione, tra cui Enrico Costa, e dal M5S.

Fonte: Il Sole 24 Ore