La partita di CrowdStrike: dopo il crash del 2024 spingere gli abbonamenti

La partita di CrowdStrike: dopo il crash del 2024 spingere gli abbonamenti

Ma non è solo questione di ricavi. C’è anche la marginalità. Il gross margin, sempre nel primo trimestre del 2025-2026, è risultato del 74% rispetto al 76% di un anno prima. Il dato è l’effetto di una duplice causa. La prima è la lieve discesa della marginalità industriale nell’ambito degli abbonamenti, dove ha inciso l’aumento delle spese per compensi azionari. La seconda, invece, è il peso della contrazione del Gross margin nella consulenza. Qui, a ben vedere, si è fatto sentire, da un lato, la salita delle spese per gli interventi in scia al black out del 2024; e, dall’altro, i maggiori oneri dovuti al programma di espansione aziendale.

Un progetto di crescita il quale, tra le altre cose, scommette sul cosiddetto Falcom Flex. Di cosa si tratta? E’ un modello di abbonamento flessibile alla piattaforma aziendale il quale, invece di acquistare moduli singoli, consente al cliente di versare un importo annuale predefinito. Dopo di ché, l’utente può attivare liberamente qualsiasi servizio della piattaforma entro quel budget. Chiaro che, da una parte, la società californiana offrirà una scontistica sulla sottoscrizione (da qui, anche, la frenata in generale della marginalità); ma che, dall’altra, permette al gruppo hi tech di aumentare le soluzioni offerte al singolo cliente, aumentando la relazione con il medesimo e riducendo il churn rate. In tal senso, è interessante notare come – nell’ultimo trimestre – la quota di clienti che hanno adottato 8 o più moduli sia leggermente salita al 22% (era il 21% il quarter precedente). Nulla di trascendentale, per carità! Ma evidentemente, la strategia inizia a dare qualche frutto.

Già, qualche frutto. Quelli offerti- sempre nel primo quarter del 2025-2026- e con riferimento alle prospettive future non sono parsi allettanti al mercato. La società ha indicato ricavi – sull’anno fiscale 2026 – tra 4.743,5 e 4.805,5 milioni di dollari. L’utile operativo non GAPP, dal canto, è stato previsto tra 970,8 e 1.010,8 milioni di dollari. L’outolook – unitamente ai numeri trimestrali – hanno fatto storcere il naso al mercato. Tanto che il titolo, dopo la pubblicazione dei numeri, è caduto del 5,7%.

Ciò detto, però, le azioni hanno per l’appunto raggiunto il massimo storico. Un contesto in cui, secondo Seeking Alpha, i multipli in Borsa di CrowdStrike sono superiori a quelli del settore di riferimento. In altre parole: il titolo è caro.

Al di là ciò, in un simile scenario può essere utile la valutazione dell’analisi tecnica. «Le azioni, che hanno una forte correlazione con il Nasdaq -spiega Silvio Bona, graficista indipendente -, sono impostate al rialzo. Tra la metà di marzo e fine aprile scorsi hanno realizzato una figura di doppio minimo. Attualmente, considerando l’approccio cosiddetto delle Onde di Elliot, ci troviamo di fronte all’esaurimento della terza onda». Di conseguenza, è possibile che «ci sia una correzione, utile a “scaricare” il mercato prima dell’ultima spinta». Di lì, dovrebbe «aversi ultimo slancio rialzista, ma con una forza relativa minore e la divergenza di altri indicatori». Quindi: cautela.

Fonte: Il Sole 24 Ore