La Piadina vince la causa in Francia: il suo nome non può diventare un marchio
Il termine “Piadina” non può essere sfruttato da un’azienda come marchio proprio ma deve rimanere un termine generico, appannaggio di tutti quelli che la producono. Con queste parole il consorzio per la tutela della Piadina romagnola Igp incassa la vittoria in Francia contro un’azienda svizzera che voleva impossessarsi del nome – con la P maisucola – e utilizzarlo come marchio proprio.
Anni fa la società svizzera in questione aveva registrato in Francia il marchio “‘Piadina”: il consorzio di tutela ha contestato la registrazione, sostenendo che il termine è generico e non può essere registrato come marchio, e dopo un lungo contenzioso l’Istituto nazionale della proprietà industriale di Parigi ha accolto il ricorso italiano. Il consorzio è riuscito a dimostrare attraverso una dettagliata ricerca di mercato che oggi in Francia, diversamente dal passato, la parola “piadina” identifica, appunto, la piadina. Quindi la registrazione e l’utilizzo sul territorio francese del marchio “Piadina” da parte dell’azienda svizzera, oltre a essere in contrasto con la registrazione della denominazione Piadina romagnola Igp, avrebbe ingannato e creato disorientamento nel consumatore.
Tra le prove depositate agli atti dal consorzio romagnolo c’era anche il video registrato durante la visita in Romagna della presidente della Commissione europea, Ursula Von del Leyen, all’indomani dell’alluvione del 2023. In quell’occasione la presidente aveva elogiato pubblicamente «questo meraviglioso pane piadina», dimostrando così che questa parola serve a identificare qualsiasi prodotto fatto in un determinato modo, e non il prodotto di una singola azienda solamente.
Fonte: Il Sole 24 Ore