la risposta alla guerra ibrida

la risposta alla guerra ibrida

Nel frattempo, decine di droni non identificati hanno causato enormi disagi negli aeroporti di Belgio, Danimarca e Germania, con alcuni funzionari che li attribuiscono alla stessa guerra ibrida condotta da Mosca, che include attacchi informatici e tentativi di sabotaggio.

Escalation e guerra ibrida

Matthew Whittaker, ambasciatore degli Stati Uniti presso la Nato, ha dichiarato la scorsa settimana di «lavorare ogni singolo giorno» con gli alleati per garantire «di avere opzioni migliori sulla guerra asimmetrica e ibrida». Ha affermato che è fondamentale «assicurarci di avere abbastanza gradini sulla scala dell’escalation».

Due funzionari della Nato hanno affermato che una questione urgente era semplificare le regole di ingaggio lungo il fianco orientale. Alcuni paesi richiedono ai piloti di caccia di confermare visivamente le minacce prima di impegnarsi, mentre altri consentono loro di aprire il fuoco in base ai dati radar o al pericolo percepito dalla direzione o dalla velocità dell’oggetto ostile.

La Nato non commenta: Paesi divisi

La Nato al momento non ha risposto a una richiesta di commento da parte della testata inglese. I colloqui, iniziati in un piccolo gruppo di stati direttamente interessati, si sono ora trasformati in una discussione più ampia, hanno però affermato i due funzionari, poiché altre capitali alleate riconoscono la minaccia più ampia rappresentata dalla campagna di destabilizzazione di Mosca.

Alcuni Paesi stanno anche spingendo per una posizione più aggressiva della Nato come mezzo di deterrenza, ha affermato uno dei funzionari. Altri alleati consigliano una risposta più conservativa, dati i rischi di un confronto diretto con una potenza nucleare come la Russia. «Sono in corso discussioni attive su questi temi, su come rispondere meglio e in modo più efficiente alla Russia”, ha spiegato un diplomatico della Nato, aggiungendo che i colloqui sono ancora in una fase iniziale.

Fonte: Il Sole 24 Ore