La rivincita di Leao: dopo tante critiche con una doppietta riporta il Milan in vetta

La rivincita di Leao: dopo tante critiche con una doppietta riporta il Milan in vetta

Però, al netto del solito dibattito sui rigori inesistenti, ormai perfino più noioso di quello sui magistrati e sulla giustizia, va riconosciuto a Leao un merito: quello di aver trasformato un rigore pesantissimo, soprattutto dopo gli ultimi penalty sbagliati dai rossoneri. Diciamo che Rafa, dopo tante velenose critiche, si è ripreso il Milan come dovrebbe sempre fare un fuoriclasse del suo stampo. Ma Leao, che non è Modric, è fatto così, prendere o lasciare. Abulico quando deve fare cose semplici, imprendibile quando è tutto più complicato. E questa volta, in un Milan che ha perso i suoi pezzi migliori (Pulisic, Rabiot, Nkunku estupinan e Loftus-Cheek), Leao ha raddrizzato da vero leader una partita che stava mettendosi malissimo per i rossoneri, ora davanti di un punto a Inter, Napoli e Roma ferme a quota 15. La cura Allegri, anche lui risalito in cima dopo tanti fischi, sta funzionando, almeno in questa prima parte di campionato dove non si è ancora capito chi comanda o chi comanderà.

Chi finisce ancor di più sulla graticola è Stefano Pioli, commosso dagli applausi di San Siro per le 500 panchine in A e soprattutto per l’inaspettato scudetto conquistato con il Milan nel 2022. Oggi il tecnico viola, compie 60 anni: con la Fiorentina ferma a tre punti, di auguri ne ha davvero bisogno.

Como-Juventus 2-0. Crisi? Se si può dire questa parola, si mette male per i bianconeri per la prima volta sconfitti dopo 5 pareggi consecutivi tra Campionato e Champions. Se aggiungiamo che la Signora non segna da 180 minuti, e non vince da più di un mese, il quadro non è molto rassicurante per Tudor che, alla vigilia, aveva messo le mani avanti definendo il Como “una finta piccola…” In effetti, la squadra di Fabregas di piccolo ha ben poco soprattutto se Nico Paz, il talento argentino, s’inventa una perla (il secondo gol al 79’) e l’assist per Kempf che al quarto minuto sblocca il risultato a favore dei lariani. Bravo il Como, ma poco sveglia la difesa bianconera sorpresa sotto rete dopo un corner. “Partita difficile contro una squadra ben organizzata” si giustifica Tudor prendendosela con una retroguardia che forse, giocando all’ora di pranzo, avrebbe avuto bisogno di un caffè doppio magari anche corretto. A Tudor che bontà sua parla di “buon primo tempo “della Juve, fischieranno le orecchie. La graticola ora tocca a lui. E alla società che, pur avendo speso in estate un mucchio di soldi, si ritrova al punto dell’anno scorso. Con l’equivoco Vlahovic in attacco e quel Koopminers da tempo perso per i fatti suoi. Detto ciò, va ribadito che questo Como può battere chiunque. Mercoledì i bianconeri vanno in casa del Real Madrid. Come dire: le disgrazie non vengono mai da sole.

Roma-Inter 0-1. Basta un gol dopo 6 minuti a far felice l’Inter che, a Roma, fa il colpaccio centrando il 6° successo consecutivo tra Serie A e Champions. La rete è del francese Sonny che, ben imbeccato da Barella, buca Svilar nell’occasione non impeccabile. Un gol in contropiede che ha sorpreso tutta la Roma, troppo sbilanciata in avanti . Che dire? I giallorossi, soprattuto nella ripresa, avrebbero meritato il pareggio. Ma se Dovbyk butta via l’occasione della vita, recriminare non serve. Bene invece l’Inter che, pur non dominando, ha saputo mantenere la calma senza sfarinarsi in difesa come le è accaduto in un recente passato. L’Inter sta crescendo. Della squadra di Chivu (ora di nuovo nelle grazie della tifoseria) colpisce la sua velocità nel mordere. Verticalizzazioni rapide che con un attacco a quattro stelle (Lautaro, Thuram, Sonny e il giovane Pio Esposito) può far la differenza nella corsa allo scudetto. Per Gasp una battuta d’arresto che comunque non dovrebbe avere troppe conseguenze.

Torino-Napoli 1-0. Ma cosa fa questo Napoli? La seconda sconfitta in sette partite, fa scattare giustamente l’allarme. Vero che Conte per infortuni vari ha dovuto rinunciare a McTominay e Hojlund, ma per quanto il Toro sia stato combattivo, con l’ex Simeone che regala ai granata la prima vittoria in casa, il Napoli fa ben poco per non farsi impanare e friggere in padella. “Siamo scesi in campo con le scarpe da ballerina” ha detto Conte per spiegare una sconfitta che lascia molto inquieti i supporter partenopei. L’impressione, non tanto velata, è che il Napoli quest’anno faccia fatica a reggere il doppio impegno con la Champions. L’anno scorso in campionato aveva un passo ben diverso. Emergenza ed errori ci stanno, ma con la testa quasi tutti erano già alla sfida di domani con l’Endovhen.

Fonte: Il Sole 24 Ore