
La rivoluzione di Intel: taglia 25mila posti e abbandona i siti produttivi europei
La società ha anche annunciato il trasferimento delle operazioni di assemblaggio e test da Costa Rica verso impianti più ampi in Vietnam e Malaysia, dove Intel dispone già di strutture produttive consolidate. Il centro costaricano continuerà ad ospitare alcune funzioni ingegneristiche e corporate, ma la sua centralità operativa verrà fortemente ridotta.
Negli Stati Uniti, poi, la costruzione del grande impianto in Ohio subirà un nuovo rallentamento. Intel ha confermato che la priorità è oggi rendere più efficiente la rete produttiva esistente piuttosto che espandere nuovi siti in tempi incerti.
Perdite in aumento, ricavi sopra le attese
Nel secondo trimestre 2025, Intel ha registrato una perdita netta di 2,9 miliardi di dollari, pari a 67 centesimi per azione, peggiorando il dato dell’anno precedente (1,6 miliardi di perdita). Escludendo le voci straordinarie, la perdita è stata di 10 centesimi per azione, mentre gli analisti si aspettavano in media un utile contenuto.
La notizia positiva è che i ricavi si sono mantenuti stabili a 12,9 miliardi, superando le previsioni di Wall Street, che stimavano 12 miliardi. Per il terzo trimestre, Intel prevede ricavi compresi tra 12,6 e 13,6 miliardi di dollari, segno di una possibile stabilizzazione, anche se ancora incerta.
L’azienda ha inoltre confermato di essere in linea con gli obiettivi di riduzione dei costi, con un piano che porterà le spese operative a 17 miliardi di dollari per il 2025 e 16 miliardi entro il 2026.
Fonte: Il Sole 24 Ore