La Russia manda tre navi da guerra nel Mediterraneo. Bombe su Kherson, in Ucraina

La Russia manda tre navi da guerra nel Mediterraneo. Bombe su Kherson, in Ucraina

La Russia ha schierato oggi tre navi da guerra nel Mar Mediterraneo, inclusa una portaerei equipaggiata con missili da crociera Kalibr: lo ha reso noto la Marina militare ucraina, come riporta RBC-Ucraina. «Ci sono tre navi nemiche nel Mar Mediterraneo, una delle quali è una portaerei con missili da crociera Kalibr, con una salva totale di quattro missili», si legge in un comunicato stampa. Allo stesso tempo, questa mattina non è stata segnalata alcuna nave russa nel Mar Nero o nel Mar d’Azov.

Mosca, intanto, continua a colpire l’Ucraina. Una persona è rimasta ferita la notte scorsa in seguito ad un attacco russo sulla città di Kherson, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram l’Amministrazione militare regionale, come riporta RBC-Ucraina. «Un residente di Kherson di 61 anni è stato ricoverato in ospedale in condizioni moderate», ha affermato l’Amministrazione.

Sul fronte opposto, le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa 36 droni ucraini in quattro regioni del Paese: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca. Ventisei droni sono stati intercettati sul territorio della regione di Belgorod, quattro su quello della regione di Voronezh, tre sulla regione di Lipetsk e tre sul territorio della regione di Nižnij Novgorod.

Tajani, Stati Uniti stanno tornando con forza

L’inviato Usa per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, «col quale ho avuto un incontro bilaterale, era a fianco a me nella riunione dei donatori e poi ha partecipato alla Conferenza e alla riunione dei ’volenterosi’. Gli Stati Uniti, che non se ne sono mai andati, adesso stanno tornando con più forza». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo in un’intervista a Il Sole 24 Ore alla domanda se, a suo modo di vedere, ci sia il rischio che le decisioni sui dazi possano cambiare la sintonia sull’Ucraina con gli Stati Uniti emersa durante la recente Conferenza di Roma. «Trump per la prima volta ha indicato che vi saranno nuovi aiuti militari, in particolare le batterie antiaeree, ma l’assistenza economica e umanitaria non si è mai fermata, e in particolare quella a sostegno della resilienza energetica ucraina – ha spiegato Tajani – A dispetto della retorica, Stati Uniti ed Europa continuano a lavorare insieme e questo vale anche per la ricostruzione».

Fonte: Il Sole 24 Ore