La Scuola del Cuoio di Firenze celebra 75 di artigianato e cura delle persone

La Scuola del Cuoio di Firenze celebra 75 di artigianato e cura delle persone

Se oggi le aziende della moda si sfidano nel popolare di più voci possibili la sezione “sostenibilità sociale” nei loro bilanci dedicati, c’è chi può fregiarsi di ben 75 anni di progetti rivolti al benessere delle persone, perché è nato esattamente per questo scopo. Era il 1950, cinque anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale che aveva devastato la città, quando a Firenze due artigiani della pelle, Marcello Gori e il cognato Silvano Casini, accettarono l’invito dei frati francescani del monastero di Santa Croce: aprire una Scuola per insegnare un mestiere agli orfani del conflitto.

Per organizzarlo al meglio, i frati misero a disposizione gli spazi del Dormitorio, progettato da Michelozzo, e la sua lunga ala con il ciclo di affreschi della Scuola del Ghirlandaio. La bellezza dell’arte circostante e quella che attraverso le mani prendeva forma permisero alla “Scuola del Cuoio”, questo il nome del progetto, di prendersi cura delle persone creando nello stesso tempo oggetti preziosi. E oggi che a guidarla sono gli eredi dei fondatori, l’azienda fiorisce proprio grazie alla preziosità e unicità delle sue creazioni, fatte a mano con materiali, lavorazioni e dettagli scelti dai committenti, molti internazionali, soprattutto statunitensi, che non temono di attendere anche cinque mesi per avere il loro ordine.

Il successo della formula è sostenuto dai numeri: nel 2024 la Scuola del Cuoio ha registrato il fatturato più alto della sua storia, toccando i 10 milioni di euro, in aumento del 25%, e seguendo ancora una volta la sua filosofia del restituire e del prendersi cura, ha riconosciuto ai suoi 35 dipendenti, che lavorano ancora sotto le volte del Dormitorio rinascimentale, un premio di produzione di 2.500 euro netti.

Per celebrare coerentemente il traguardo dei 75 anni, la Scuola del Cuoio ha deciso di sostenere il restauro delle facciate e dei tetti della parte sinistra del Cortile di Michelozzo all’interno del Complesso Monumentale di Santa Croce, ma anche di offrire nove borse di studio a giovani in difficoltà, selezionati fra le candidature proposte dagli Assistenti Sociali del Comune di Firenze e dall’Associazione Artemisia. Il tutto avviene tramite la Fondazione Marcello Gori, nata nel 2022, che ogni anno assegna borse di studio a giovani in condizioni di emarginazione e donne vittime di violenza, favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro, anche attraverso l’apprendimento di tecniche sofisticate come la doratura a mano con foglie 24 carati (che i clienti, peraltro, possono seguire dal vivo mentre viene eseguita).

Fonte: Il Sole 24 Ore