La Serie A punta tutto sui tecnici, alla Juventus ritorna Massimiliano Allegri

La girandola delle panchine di Serie A è già cominciata. Il campionato è finito da pochi giorni, ma non mancano le novità tra gli allenatori per la prossima stagione. L’ultimo è il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Da un lato è fisiologico che si cambi sempre più spesso guida tecnica nel calcio moderno. Dall’altro lato, però, il fenomeno ha anche un risvolto economico. Con le ristrettezze causate dalla pandemia, i fabbisogni finanziari crescenti, i budget ridotti se non inesistenti, molti club ormai preferiscono investire una fiche importante sul coach anziché sui calciatori. Nella convinzione che un buon allenatore possa far rendere di più anche atleti tecnicamente modesti e che dalle vittorie sportive possa derivare anche una rivalutazione patrimoniale dell’organico.Il primo colpo lo ha realizzato la Roma, mettendo sotto contratto José Mourinho, mentre le altre hanno iniziato le grandi manovre. Dall’Inter che saluta Conte alla Juventus che valuta un possibile ritorno di Allegri, dopo le difficoltà dell’anno da esordiente di Pirlo, passando per De Zerbi che lascia Sassuolo per approdare allo Shakhtar Donetsk, in Ucraina.

La girandola

Stravolgimenti avviati dalla Roma che ha chiuso il biennio con Fonseca per affidarsi allo Special One. Un affare da 7 milioni netti per la prima stagione, nella quale Mourinho ha garantiti anche 9 milioni dal Tottenham previsti dopo la separazione per la prossima stagione. Nel secondo e terzo anno di contratto, invece, l’aiuto degli Spurs verrà meno, ma per il portoghese sono previsti bonus legati ai risultati. È stato lui il primo “botto” del mercato degli allenatori, seguito pochi giorni dopo dall’addio clamoroso di Antonio Conte all’Inter, con uno scudetto sul petto e divergenze con la società, in piena spending review. Conte lascia un contratto che prevedeva ancora un ingaggio da 13 milioni netti (contro i 10,5 del primo anno), per il quale ha concordato una buonuscita da 6,5 milioni di euro con un ulteriore accordo riguardo ad un eventuale contratto con un’altra squadra italiana entro la fine dell’anno. Nel caso in cui Conte dovesse tornare su una panchina di Serie A prima di gennaio, allora rinuncerà a parte della buonuscita. Nei due anni trascorsi dall’ex ct della nazionale alla guida dei nerazzurri, il club ha inoltre usufruito delle agevolazioni previste dal Decreto Crescita, in quanto Conte rientra tra i profili dei cosiddetti “impatriati”, ovvero i soggetti che si sono trasferiti in Italia, senza aver risieduto nel nostro paese negli ultimi due anni. Il suo compenso è stato dunque tassato solamente al 30%, garantendo all’Inter un risparmio dal punto di vista fiscale. Un eventuale nuovo contratto non prevederebbe tale agevolazione ma solo se fatto con una società italiana.

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Il caso Allegri

Ora l’Inter cerca un nuovo allenatore e si era inserita nella corsa per Massimiliano Allegri, fermo da due stagioni dopo l’addio alla Juventus, altra contendente per il tecnico toscano insieme al Real Madrid. Nel bilancio 2019, i bianconeri avevano disposto un accantonamento pari a 15,7 milioni di euro a fondo rischi per Allegri e il suo staff tecnico, dopo la decisione di non proseguire più con l’allenatore dei cinque scudetti consecutivi. Una somma pari all’ingaggio lordo per l’allenatore e i suoi collaboratori, ma i loro contratti con il club torinese sono scaduti nel 2020 e da un anno, di fatto, Allegri era libero di accasarsi in qualunque club. Alla fine ha scelto la Juve che ha superato la concorrenza di Inter e Real Madrid. Il contratto dovrebbe essere di 4 anni per un ingaggio di 9 milioni a stagione.

Altri nomi caldi

Il puzzle degli allenatori della prossima Serie A, per il resto, inizia a vedere i primi tasselli posizionarsi al loro posto. Simone Inzaghi ha raggiunto un’intesa con Lotito per rimanere alla guida della Lazio, dopo essere stato accostato all’Inter e alla Juventus e fino al 30 giugno, anche a Maurizio Sarri (per il quale il club ha accantonato circa 15,5 milioni di euro a seguito dell’esonero). Nel contratto sarebbe prevista inoltre una penale da 2,5 milioni in caso di mancato rinnovo per la stagione 2021/22, che ovviamente non verrà esercitato. Intanto, Sarri si guarda attorno per un possibile ritorno in panchina, dopo un anno di stop, ma di porte aperte non ne restano molte: la Fiorentina ha preso Gennaro Gattuso e la suggestiva ipotesi di una seconda avventura a Napoli appare lontana, con De Laurentiis deciso a chiudere per Luciano Spalletti.

Fonte: Il Sole 24 Ore