La techno umanizzante di Fka Twigs

La techno umanizzante di Fka Twigs

Mai sperimentato l’eusexua? È quella sensazione che si prova quando si balla tutta la notte, quando, per esempio, ci si perde per sette ore nella musica. Se non conoscevate il significato di questo termine, non preoccupatevi. È un neologismo piuttosto recente, risale al settembre 2024 e l’ha coniato Fka Twigs per annunciare il titolo del suo terzo album, a sei anni dal precedente. Ballerina, attrice, cantante: Tahliah Debrett Barnett ha un talento cristallino e quando lo mette al servizio della musica nascono gemme come il magnetico Lp1 del 2014 e l’avanguardistico Magdalene del 2019. Ambiziosa, sì, ma anche tenace. Determinata a tal punto da trasformare la drammatica esperienza della malattia – l’asportazione di sei fibromi dall’utero nel 2017 – in arte. Infatti, l’introspezione è uno dei pilastri della sua narrativa, così come l’eclettismo della sua cifra stilistica, messo in mostra anche in Caprisongs, il mixtape da lei ideato nel 2022. Nell’ottobre dell’anno successivo si è messa al lavoro sul nuovo materiale, chiudendo il disco dodici mesi dopo.

Eusexua

Il neologismo di Fka Twigs parte dall’idea di quella “sensazione di essere così euforici da poter trascendere la forma umana”. Eppure, in Eusexua il percorso è stato inverso: ha lasciato che la sua veste eterea le scivolasse di dosso, tornando a una dimensione terrena. Abbandonando un certo astrattismo, ha potuto concepire un disco che è diventato un luogo in cui “creare in modo puro e senza riserve […] essere più presente e riuscire a essere all’apice dell’esperienza umana, il più possibile”. Barnett ha di fatto ricostruito il suo album, assieme al duo elettronico Two Shell, dopo che ottantacinque demo erano finiti illegalmente in rete. Ha coinvolto un gruppo di producer come Aod, Jeff Bhaske,r Dylan Brady, Marius de Vries, Eartheater, Felix Joseph, Koreless, Ojivolta, Stuart Price, Stargate e Tic.

Tra ’90 e futuro

Il disco si apre con l’omonimo brano, in cui le parole non riescono a descrivere il sentimento provato, tra beat insistenti e sintetizzatori nebulosi. Girl Feels Good è un viaggio nella femminilità e nella sua forza dove riecheggia la Madonna di Ray of Light. E se quello di Ciccone era un “bello sconosciuto”, Fka Twigs parla di un Perfect Stranger, brano non molto lontano dalle sonorità dei Disclosure di You and Me. I glitch e la techno futurista di Drums of Death si riversano nella seducente Room of Fools, scritta in un club a Praga durante le riprese del remake de Il Corvo. Se in alcuni tratti la voce di Barnett ricorda quella di Björk, Sticky, con un campionamento di Avril 14th di Aphex Twin, è una struggente ballata che si trasforma sul finale in un temporale digitale. La rincorsa di Keep It, Hold It si trasforma in esplosione trance, per spegnersi su voci astratte prima di cedere il passo alla effervescente Childlike Things, a cui segue l’R&B sensuale di Striptease. L’ambient di 24hr Dog e il miraggio di voci di Wanderlust chiudono un album fisico che unisce lo sperimentalismo a grandi melodie, con uno sguardo agli anni ’90 e un altro al futuro.

Fonte: Il Sole 24 Ore