La Ue lancia Global Gateway per contrastare la Via della Seta cinese

BRUXELLES – Nel tentativo di darsi un nuovo strumento di politica estera, la Commissione europea, che si vuole geopolitica, ha presentato mercoledì 1° dicembre una iniziativa tutta dedicata a investimenti infrastrutturali a livello mondiale. L’obiettivo è di migliorare i legami commerciali e contrastare la crescente presenza internazionale della Cina o della Russia. L’esecutivo comunitario spera di mobilitare investimenti pubblici e privati per 300 miliardi di euro tra il 2021 e il 2027.

«Sosterremo investimenti intelligenti in infrastrutture di qualità, rispettando i più alti standard sociali e ambientali, in linea con i valori democratici dell’Unione europea e con le norme internazionali – ha spiegato in una conferenza stampa qui a Bruxelles la presidente della Commissione Ursula von der Leyen –. La strategia Global Gateway deve intendersi un modello per come l’Europa potrà finanziare infrastrutture di collegamento in tutto il mondo».

Cinque settori prioritari

Cinque i settori che verranno premiati dagli investimenti comunitari: il digitale, l’ambiente e l’energia, i trasporti, la salute, la ricerca e l’istruzione. I progetti verranno individuati e negoziati con le autorità locali dalle delegazioni europee presenti nei paesi terzi. A differenza di altri schemi del passato, il Global Gateway ha uno sguardo mondiale e non più solo regionale, come per esempio ebbero le iniziative infrastrutturali dedicate ai Balcani.

«Il Global Gateway prevede un aumento degli investimenti che promuovono i valori democratici e gli standard elevati, il buon governo e la trasparenza, i partenariati equi, le infrastrutture verdi e pulite, sicure e che mobilitano gli investimenti del settore privato», assicura Bruxelles. Al finanziamento parteciperanno tutte le principali istituzioni comunitarie, tra cui la Banca europea degli investimenti (Bei) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers).

«Non lasceremo una scia di debiti»

La nuova iniziativa giunge dopo che nel 2013 la Cina lanciò un progetto chiamato Belt & Road Initiative, con l’obiettivo di migliorare i collegamenti tra il paese asiatico e il resto del mondo. Secondo i dati del governo cinese, Pechino ha investito finora 140 miliardi di euro. La Commissione europea smentisce qualsiasi tentativo esplicito di contrastare le politiche cinesi, anche se la presidente ha sottolineato come l’Europa non intenda «lasciare una scia di debiti nei paesi terzi».

Fonte: Il Sole 24 Ore