L’Ai in azienda è usata per analisi dati, automazione e assistenza clienti

L’Ai in azienda è usata per analisi dati, automazione e assistenza clienti

L’Intelligenza Artificiale è ormai una tecnologia imprescindibile per le aziende che puntano a competere in un mercato sempre più dinamico e digitale. Dalla gestione operativa all’innovazione di prodotto, passando per l’assistenza ai clienti e l’automazione dei processi, l’Ai è in grado di fornire strumenti capaci di migliorare l’efficienza e accelerare lo sviluppo di nuove soluzioni. Tuttavia, nonostante il suo potenziale, persistono interrogativi importanti legati alla sicurezza dei dati, alla privacy e all’impatto sull’occupazione. Una recente indagine condotta da InfoCert, tra le principali autorità europee di certificazione digitale, e Unguess, piattaforma di crowdsourcing, mette in luce come le aziende stiano utilizzando l’Ai, quali siano i vantaggi percepiti e dove si concentrano ancora le maggiori preoccupazioni.

Trasformazioni epocali hanno bisogno di tempo

E’ indubbio che l’intelligenza artificiale sta trasformando il modo in cui lavorano le aziende. Lo conferma l’indagine, che ha coinvolto un panel di 700 intervistati tra decision maker e ruoli non decisionali: i principali ambiti di applicazione dell’Ai sono l’analisi dei dati e reportistica (78%), l’automazione delle attività ripetitive (74%) e l’assistenza clienti tramite chatbot e call center automatizzati (72%).

Ma lo studio evidenzia anche altri settori in cui l’Ai trova spazio, come il target marketing con la personalizzazione delle offerte (43%), la ricerca e sviluppo (37%), e la sicurezza informatica (37%), pur con una diffusione più limitata in aree come le risorse umane e la logistica. Un altro ambito rilevante e strategico è il supporto decisionale, indicato dal 33% degli intervistati. In questo caso l’impiego dell’intelligenza artificiale è cruciale per analizzare grandi quantità di dati e fornire insights preziosi che guidano i processi decisionali strategici delle aziende, migliorando la capacità di anticipare tendenze e ottimizzare risorse.

Carico di lavoro: l’Ai non ha alleggerito i dipendenti?

Nonostante le grandi promesse di automazione e produttività, più della metà degli intervistati sostiene che l’Ai non abbia modificato il proprio carico di lavoro. Soltanto il 21% dei decision maker ritiene che l’Ai abbia ridotto le proprie mansioni, contro il 17% di chi ricopre ruoli non decisionali. Chi ha rilevato un cambiamento segnala tuttavia che, nel 90% dei casi, l’impatto dell’Ai è stato positivo per la produttività.

Qualità e affidabilità? Risposte spesso inaccurate e mediocri

Un altro aspetto negativo che emerge dalla ricerca e la diffidenza sulla qualità del lavoro svolto dall’Ai. Soltanto il 15% dei giudizi espressi è positivo, mentre la maggior parte delle valutazioni oscilla tra mediocrità e negatività. Gli errori più frequenti riscontrati dagli utenti includono la scarsa accuratezza delle risposte, soprattutto con strumenti gratuiti, contenuti errati o inventati, le cosidette allucinazioni (ad esempio articoli scientifici inesistenti), bug nei codici generati dall’Ai o programmazione obsoleta e difficoltà dell’Ai nel comprendere richieste complesse o specifiche.

Fonte: Il Sole 24 Ore