L’Arabia Saudita corre e lancia una sfida a tutto campo per il 2030

L’Arabia Saudita corre e lancia una sfida a tutto campo per il 2030

Kafd sta per King Abdullah Financial District ed è una destinazione per il mondo degli affari, oltre ad essere il quartiere più contemporaneo della città di Riad. La prima fase è pronta al 90%, con 95 edifici costruiti e con il Public Investment Fund (Pif), uno dei più grandi fondi sovrani del mondo, che guida la sua trasformazione a partire dal 2016.

È l’italiano Alberto Bounous, vicepresidente design and development Kafd, a capo del team che sta lavorando sui progetti futuri, a raccontare che «l’anno prossimo partiranno i cantieri rimanenti di quest’area da 1,6 milioni di mq, con la più alta concentrazione di architettura iconica per mq». Ci sono edifici di Foster+Partners, Zaha Hadid Architects, Som, Hok, Hanning Larsen tra gli altri.

Nato come distretto finanziario, è diventato un pezzo di città a uso misto con uffici, case di lusso, negozi, hotel e luoghi di intrattenimento. A ridosso sono previsti due masterplan per altri due milioni di mq di sviluppo, e il riferimento è quello della città dei dieci minuti, dove sta per aprire anche una maxi-stazione metro che collegherà con l’aeroporto e altre due linee che uniranno Kafd con il resto della capitale. Il plus è quello dello spazio pubblico su tre livelli: quello stradale, uno inferiore ombreggiato con una temperatura di -5 gradi rispetto alla quota zero, a cui si aggiungono 48 sky-bridges che connettono l’intero distretto con i servizi commerciali e i punti di vendita al dettaglio.

Parte dell’ampio portafoglio Pif, il Kafd è uno dei driver della “Vision 2030”, tesa a migliorare la qualità della vita dei cittadini sauditi. Prospettiva di cambiamento dove i veri protagonisti sono i cosiddetti “giga projects”, illustrati al Cityscape Global, la kermesse del real estate saudita, che ha messo in scena la scorsa settimana tutte le iniziative del Regno, a cui se ne sono aggiunte tante altre promosse da operatori privati, anche internazionali, che scommettono su trasformazioni in scala XXL.

Tanto housing, ma anche molto intrattenimento, trainato innanzitutto da sport e turismo. La cultura è al centro, come testimonia la nuova King Fahad National Library, ampliata come “un edificio nell’edificio”, rivestito da moduli romboidali in tessuto che reinterpretano la tradizione araba della tenda.

Fonte: Il Sole 24 Ore