
L’arte italiana trova casa a Parigi e New York
L’internazionalizzazione del mercato dell’arte italiana del XX secolo si riflette nel calendario primaverile delle due grandi case d’asta internazionali a Parigi e New York. Mentre Christie’s propone 13 lotti nel catalogo parigino dedicato al XX e XXI secolo, Sotheby’s presenta a Milano nel corso della settimana del design le opere della collezione di Danielle Luxembourg che verranno battute a New York agli inizi di maggio.
Gli italiani a Parigi da Christie’s
Il catalogo battuto da Christie’s la sera del 9 aprile a Parigi è guidato principalmente dai nomi affermati dell’arte francese dall’Impressionismo all’Informale, per un ricavo di 30,7 milioni di euro, con un dipinto di Toulouse-Lautrect che supera la stima tra 2,5-3,5 milioni realizzando 5,3 milioni di euro. I 13 lotti di arte italiana in catalogo raggiungono complessivamente lo stesso risultato (5.260.200 euro), grazie a due ‘tagli’ di Lucio Fontana, uno singolo bianco che supera la attese sfiorando il raddoppio della stima bassa (600-800mila euro) a 1,2 milioni di euro con le commissioni, e uno rosso più piccolo che conferma la stima bassa di 700mila €. I quattro lavori di Alighiero Boetti portano complessivamente 1,6 milioni di €, guidati da un gruppo di nove arazzi con lettere concepiti come un’unica opere, che conferma la stima alta di 750mila €; il lotto era protetto da una garanzia di parte terza. Fatica, invece, a raggiungere la stima bassa un ‘Achrome’ di Manzoni del 1958, aggiudicato a 580mila €. Passano di mano nel mezzo delle stime rispettive un caratteristico lavoro con sculture di Giulio Paolini del 1984 a 227mila €, e una tela di Scarpitta ‘Grey Runner’ del 1963 a 252mila €, mentre rimane invenduta una ‘Chiocciolo’ di Mario Merz del 1976 (stima 50-70mila €).
C’è spazio anche per la pittura figurativa metafisica di de Chirico con due lavori degli anni ‘60 per un totale di 550mila €, oltre le stime, e un ritratto della madre di Boccioni del 1908 su carta che si ferma a 100mila € sotto la stima di 150-250mila €. Il contributo dell’arte italiana al catalogo di Parigi non è stato quindi determinate, ma ha confermato la liquidità del mercato di fascia media per i principali nomi riconosciuti a livello internazionale, rinsaldando la posizione preminente di Parigi a scapito di Londra e Milano.
Moltiplica le stime anche «Shusen» del 1986 di Kazuo Shiraga (1924-2008) aggiudicato a 1.056.400 dalle stime tra 400-600mila euro. Val la pena di osservare che il giorno prima l’8 aprile nell’asta della Collezione Lise e Roland Funck-Brentano, coppia di avvocati d’affari, del valore complessivo di 6,4 milioni di euro, che riuniva importanti opere d’arte del XX secolo, tra cui quelle di Hans Hartung, Francis Picabia, Alexander Calder, Victor Vasarely e Auguste Herbin, è stato registrato un record d’asta. Il rilievo rotondo in quattro altezze firmato da Sophie Taeuber-Arp (1889-1943) è stato venduto per 3 milioni di euro (stima 1,9–2,5 milioni di euro), segnando il record mondiale d’asta per l’artista. Mai presentato prima all’asta, questo rilievo tridimensionale del 1936 è composto da quattro pannelli separati, dipinti a mano e assemblati. Figura centrale ma a lungo emarginata del movimento Dada, l’artista partecipò attivamente alle attività del Cabaret Voltaire di Zurigo prima di sposare Jean Arp nel 1922. Troppo spesso messa in ombra dal marito nella storiografia del XX secolo, Sophie Taeuber-Arp gode oggi di una rinnovata attenzione critica e istituzionale.
L’arte italiana a New York a maggio
Il giorno immediatamente successivo all’asta parigina, la rivale Sotheby’s ha presentato a Milano i 15 lotti di arte italiana che saranno battuti in asta a New York fra un mese, per la stima complessiva di circa 30 milioni di dollari. La provenienza della collezione di Danielle Luxembourg, una delle più importanti galleriste del cinquantennio a cavallo fra XX e XXI secolo, tuttora in attività, contribuisce all’attrattiva di opere ricercate e rare, ad iniziare dal lotto principale, una delle 38 ‘Fine di Dio’ realizzate da Lucio Fontana nel biennio 1963-64. Queste grandi tele forate di forma ellittica hanno raggiunto anche i 30 milioni di dollari. L’esemplare in vendita dalla elaborata palette color terra è stimato 12-18 milioni di $. La palette riflessiva si ritrova anche nel grande ‘Nero Cretto’ di Burri del 1976, inusuale per la dimensione museale della composizione che spinge la stima a 2,5-3,5 milioni di $. Stima milionaria (1-1,5 milioni di $) anche per un grande ‘specchio’ di Michelangelo Pistoletto del 1969, che ritrae la moglie Maria nuda in una posa che si rifà alla pittura classica.
Fonte: Il Sole 24 Ore