L’aumento dei biglietti aerei sostiene i risultati finanziari dei vettori
L’aumento del costo dei biglietti aerei ha salvato i conti delle compagnie aeree, ma non per tutti i paesi e non per tutte le tratte. I dati del terzo trimestre dei vettori disegnano un settore in salute, con la domanda di viaggi ancora forte nonostante le incertezze geopolitiche e il rallentamento dell’economia, al punto che gli aerei a disposizione non sono sufficienti per coprire la domanda. A differenza di quanto è successo lo scorso anno, quando le compagnie aeree hanno aumentato in modo eccessivo l’offerta facendo crollare i prezzi dei biglietti, quest’anno i vettori sono stati più cauti: meno aerei e meno offerta hanno fatto lievitare i prezzi dei voli, in particolare nei mesi centrali estivi, luglio ed agosto.
La low cost irlandese Ryanair, benchmark per il settore dell’aviazione europea, nel 2024 ha visto in media i prezzi calare del 15%, al contrario quest’anno gli aumenti sono stimati attorno all’8%, secondo quanto ha riferito di recente il ceo Michael O’Leary.
Le compagnie legacy soffrono per il calo degli Stati Uniti
Dal canto loro, i vettori legacy europei hanno un altro problema: da mesi avvertono un calo della domanda di passeggeri sul mercato americano, in parte perché i viaggiatori sono scoraggiati dalle procedure di immigrazione più severe e in parte perché le aziende stanno ridimensionando le attività commerciali tra le due regioni. Lo hanno avvertito compagnie come British Airways, Iberia, Air France-KLM e Lufthansa, uno scenario che è peggiorato nelle ultime settimane con lo shutdown che sta provocando la cancellazione di centinaia di voli da e per gli Stati Uniti.
Traffico e tariffe sostenute per l’Italia
L’Italia resta una meta turistica privilegiata e nessuna compagnia aerea abbandona le posizioni, anzi c’è chi si rafforza come easyJet con i voli su Linate, Ryanair che privilegia l’Italia ad altri mercati quando viene accontentata con la riduzione delle tariffe aeroportuali, Wizz Air con nuove destinazioni e Lufthansa attraverso l’integrazione con ITA Airways rafforza l’hub di Fiumicino per le rotte del sud Europa.
L’interesse per l’Italia resta alto: secondo i dati di Assaeroporti, sono stati quasi 180 milioni i passeggeri transitati negli aeroporti italiani tra gennaio e settembre di quest’anno, il 4,7% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Il segmento nazionale, con 56 milioni di viaggiatori, rimane stabile mentre a trainare la crescita è il traffico internazionale, con 121 milioni di passeggeri, in aumento del 7,1% sullo scorso anno. Di questi ultimi, circa due terzi, ovvero 80 milioni di viaggiatori, vola da e per destinazioni dell’Unione europea, mentre un terzo da e per mete extra-UE.
Fonte: Il Sole 24 Ore