L’Australia vieta i social ai minori di 16 anni
L’autorità australiana per la regolamentazione di internet stima che, nella fascia di età 13-15 anni, ci siano 150.000 utenti su Facebook e 350.000 su Instagram. Numeri che pongono una nuova sfida tecnica alla big tech americana, che dovrà identificare e rimuovere centinaia di migliaia di account entro la scadenza prefissata.
Casi simili nel mondo
Anche altri Paesi stanno cercando di restringere l’accesso ai social media per gli adolescenti. Nel 2024 in Florida, il governatore Ron DeSantis ha firmato una delle leggi più restrittive degli Stati Uniti, vietando l’uso dei social ai minori di 14 anni e richiedendo il consenso dei genitori per i ragazzi di 14 e 15 anni. L’anno successivo, tuttavia, questo provvedimento è stato bloccato da un giudice federale perché ritenuto in contrasto con la Costituzione americana.
In Europa, Spagna, Francia e Grecia hanno avanzato una proposta alla Commissione Europea per rendere più stringenti ed efficaci i criteri per aprire un profilo sulle piattaforme. Tra le richieste dei tre Stati membri dell’Unione, c’è anche quella di implementare sistemi di verifica dell’età e strumenti di parental control che permettano ai genitori di gestire l’accesso dei propri figli ai social.
Anche alcuni Paesi nordici, come Norvegia e Danimarca, stanno avanzando proposte di legge per innalzare a 15 anni l’età minima per gli utenti delle piattaforme. Le preoccupazioni principali riguardano gli effetti negativi sull’apprendimento, la salute mentale e le relazioni sociali che l’utilizzo dei social avrebbe sui minori.
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Fonte: Il Sole 24 Ore