
Lavori a cavallo, il blocco dell’Enea complica il 730. Chance autocertificazione
C’è una ricaduta immediata che il ritardo nell’attivazione del portale Enea sta avendo per molti contribuenti nella presentazione delle dichiarazioni. Per i lavori iniziati nel 2024 e chiusi quest’anno la comunicazione all’agenzia per l’efficienza energetica è, infatti, un adempimento impossibile da completare che, però, sta complicando il 730.
Portale ancora fermo
L’invio dei dati all’Enea è obbligatorio, per utilizzare l’ecobonus, entro 90 giorni dalla data di chiusura dei lavori. Quest’anno, però, il portale dedicato a questo adempimento è ancora fermo, in attesa di chiarimenti su alcune norme della legge di Bilancio. In teoria, la cosa non dovrebbe avere conseguenze pratiche, perché i 9o giorni decorrono, per chi ha già chiuso i lavori nel 2025, dalla data di attivazione del portale, come più volte spiegato dall’Enea. In pratica, però, si sta verificando una situazione di impasse che, in alcuni Caf, sta impedendo l’invio delle dichiarazioni.
Come segnalano diversi lettori del Sole 24 Ore, in alcuni uffici quando ci sono lavori legati all’ecobonus con spese sia nel 2024 sia nel 2025, per portare in detrazione la quota 2024 viene richiesta già quest’anno la prova della comunicazione Enea. Una prova che, al momento, è impossibile, visto che il portale è ancora fermo, con grande ritardo rispetto agli anni passati. Il risultato è che la dichiarazione che riporti anche la detrazione 2024 non può essere inviata.
Il problema nasce anche dal fatto che le spese su singole unità legate a bonus edilizi non entrano, nell’anno in cui vengono effettuate, in automatico nella precompilata. I bonifici parlanti vengono, invece, rilevati dalle Entrate e inseriti nel foglio informativo. I Caf devono verificare i presupposti per l’utilizzo della detrazione e, poi, inserire le spese in dichiarazione. Così, negli successivi, le singole rate del bonus verranno riportate in automatico nel 730.
L’autocertificazione
Per fare questo primo passaggio, insomma, i Caf devono effettuare una verifica puntuale sulla documentazione dei contribuenti. È da qui che nasce la richiesta della comunicazione Enea per le spese a cavallo tra il 2024 e il 2025. C’è chi, però, ha individuato una soluzione più pragmatica. Come spiega Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta dei Caf, «sul territorio diversi sportelli stanno chiedendo un’autocertificazione ai contribuenti che si rivolgono ai Caf per la trasmissione del 730. In questo documento bisognerà indicare che i lavori sono stati chiusi o anche che sono ancora in corso di svolgimento. In attesa dell’attivazione del portale Enea, le detrazioni potranno così essere inserite in dichiarazione».
Fonte: Il Sole 24 Ore