Le associazioni degli agricoltori: «Per mediare sui dazi comprare mais e soia dagli Usa»

Le associazioni degli agricoltori: «Per mediare sui dazi comprare mais e soia dagli Usa»

«Effettivamente – risponde il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – parliamo di commodity nelle quali noi siamo deficitari e che dobbiamo reperire all’estero. Nel farlo dovremmo ricordare il peso specifico che ha il mercato Usa per i prodotti agroalimentari italiani e al tempo stesso il ruolo molto meno significativo del mercato brasiliano».

Certo avrà pesato anche il fatto che per soia e mais prodotti negli Usa ci sia la componente Ogm, mentre per il grano duro le maggiori criticità sono legate all’uso dell’erbicida glifosato. “Sul fronte di soia e mais – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – sono prodotti destinati all’alimentazione animale e non certo umana e questo riduce i timori sulla presenza di Ogm. Mentre per quanto riguarda il grano duro il ricorso al glifosato è più frequente in Canada che negli Stati Uniti. In più va ricordato che in questo momento gli Usa hanno un problema con la Cina per le loro esportazioni di soia. Potremmo inserirci in questo contesto e sostituire, almeno in parte, la Cina comprando dagli Usa un prodotto nel quale siamo deficitari».

«Il tema Ogm almeno per queste grandi commodity è superato – ha aggiunto il presidente della Cia-Agricoltori italiani, Cristiano Fini -. Si tratta di prodotti per l’alimentazione animale che noi non produciamo e dobbiamo importare. Meglio importarli dagli Usa che da altri paesi”.

Dove è possibile fare un importante tratto di strada insieme è sul fronte della tecnologia e dell’innovazione intesa sia come Agricoltura 5.0 che come innovazione genetica.

«Sull’agricoltura di precisione – ha aggiunto Prandini – gli americani vantano centri di ricerca molto avanzati. Mentre stiamo riscontrando grande interesse da parte degli Usa sulla ricerca agronomica, sulle nuove tecniche di evoluzione assistita (Tea) e sulla cisgenetica che rappresentano un superamento dei vecchi Ogm. Ci sono quindi grandi spazi per un lavoro congiunto».

Fonte: Il Sole 24 Ore