
Le cooperative agricole: no alla nuova tassa Ue sulle grandi aziende
Le cooperative agricole italiane non sono solo contrarie alla riduzione da 386 miliardi a 300 dei fondi Ue all’agricoltura per il bilancio 2028-2034, proposti martedì 16 luglio dalla Commissione europea. Il loro no alla bozza presentata si estende anche all’ipotesi di finanziare il bilancio dell’Europa tassando le imprese con un fatturato superiore ai 100 milioni di euro. Una proposta irricevibile, come l’ha definita il presidente di Fedagripesca Confcooperative, Raffaele Drei.
«La prospettiva di recuperare risorse attraverso una tassazione alle imprese che fatturano più di 100 milioni di euro – ha detto il presidente – va a colpire proprio le aziende virtuose che in questi anni hanno fatto investimenti per crescere dimensionalmente e strutturarsi per essere più competitive sui mercati internazionali. Se la tassazione, come pare confermato, sarà basata sul fatturato e non sugli utili delle imprese, sarebbe davvero un colpo insostenibile per le nostre cooperative». Gli agricoltori insomma dicono no a chi prima promuove l’aggregazione tra le imprese come necessità per raggiungere dimensioni aziendali sufficienti a competere sui mercati internazionali, e poi invece punisce la crescita.
«La distintività delle nostre associate – spiega ancora Drei – è che sono cooperative che non hanno un interesse privato, non delocalizzano e hanno come mission costitutiva quella di distribuire ricchezza tra migliaia di piccole imprese agricole aggregandole». Dell’associazione guidata da Drei fanno parte oggi almeno 60 imprese con ricavi superiore a 100 milioni e che fatturano complessivamente più di 22 miliardi di euro: «È in gran parte in mano alle filiere cooperative l’export di comparti strategici del nostro agroalimentare come i formaggi, il vino e l’ortofrutta – ricorda il presidente di Fedagripesca – sono cooperativi anche molti marchi storici del made in Italy famosi in tutto il mondo».
E dopo un giorno di silenzio, è arrivato anche il commento del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, alla proposta di nuova Pac presentata martedì 16 luglio da Bruxelles: «Per mesi l’Italia ha sostenuto la necessità di garantire il mondo agricolo e della pesca, purtroppo, la proposta della Commissione Ue non è all’altezza di questi obiettivi. Seppure una parte importante delle risorse per l’agricoltura, anche grazie al nostro impegno, è stata salvaguardata nel Fondo indistinto assegnato ai singoli Paesi, il rischio di lasciare alla determinazione dei singoli governi il 20% delle risorse potenziali non garantisce il mondo produttivo». Lollobrigida era stato tra i venti ministri che, durante l’ultimo Consiglio Ue dell’agricoltura, aveva sottoscritto una lettera per chiedere alla Commissione di riunciare all’accorpamento delle risorse delle Pac con quelle del fondo di Coesione. Una richiesta, questa, che non sembra essere stata accolta dall’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen.
Fonte: Il Sole 24 Ore