Le fiere unite sfidano la crisi: a Milano in vetrina oltre 2000 brand

Le fiere unite sfidano la crisi: a Milano in vetrina oltre 2000 brand

Il motto, mai come in questo momento storico, è uno: l’unione fa la forza. Così le principali fiere di moda di stanza a Milano rinnovano la loro versione unificata per l’edizione di settembre 2024. Dal 14 al 19, infatti, sei manifestazioni – Lineapelle, Micam Milano, Milano Fashion&Jewels, Mipel, The One Milano e Simac Tanning Tech – metteranno in vetrina a Fieramilano Rho 2.090 brand, di cui il 47% esteri, provenienti da oltre 60 Paesi. Lo slogan della manifestazione è Legacy of Style, a sottolineare sia l’importanza del know how e della tradizione, che accomunano i settori della moda e rappresentano un asset sui mercati internazionali, sia della condivisione di nuovi valori come la sostenibilità e l’innovazione. Nel dettaglio, le prime due manifestazioni a partire sono, il 14 settembre, Milano Fashion&Jewels, dedicata a bijoux e accessori, e The One Milano by Milano Fashion &Jewels, salone del pret-à-porter e degli accessori di alta gamma.

Domenica 15 settembre, invece, si aprono due manifestazioni punto di riferimento nei rispettivi ambiti: Micam, il salone delle calzature, e Mipel, vetrina per le borse e la piccola pelletteria. Entrambi i settori stanno vivendo un momento complesso sul fronte economico: il calzaturiero, dopo aver archiviato il 2023 in sostanziale stabilità a 14,6 miliardi di euro, nel primo trimestre 2024 ha registrato sia una contrazione dei ricavi (-10,1%) sia dell’export (-9,7% in valore, -10,1% in volume). Il settore sta perdendo imprese (al 31 marzo il saldo era negativo per 74 unità su 3.490 aziende) e «Oltre l’80% degli imprenditori prevede un’inversione di rotta non prima del 2025», aveva detto la presidente di Assocalzaturifici Giovanna Ceolini. L’edizione di settembre di Micam, dove verranno presentate le collezioni proprio per la primavera estate del prossimo anno, risulta particolarmente importante. Non dissimile la situazione della pelletteria: «Abbiamo chiuso il 2023 in parità – spiega Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri e Mipel – mentre i primi tre mesi dell’anno in corso non sono confortanti: si registra un rallentamento della produzione del 18% e l’export è a -11% complice l’andamento di Paesi come la Cina, ma anche la Germania». Le aziende della pelletteria hanno fatto massiccio ricorso agli ammortizzatori: «Nei primi quattro mesi sono state chiesti 11 milioni di ore di cassa: 2,5 volte più dello stesso periodo 2023». Sperando anche nella concretizzazione delle promesse fatte dal ministro Urso a seguito del Tavolo della moda del 6 agosto scorso, secondo Sequi «Ci auguriamo che la curva possa migliorare nel 2025. Le imprese del settore non mancano di studiare e proporre nuove collezioni e Mipel rimane una vetrina importante sia per il mercato nazionale sia internazionale, guardando anche a Medio Oriente e Asia».

Dal 17 al 19 settembre, poi, sarà la volta di Lineapelle, mostra internazionale di pelli, accessori, componenti e materiali per la moda e Simac Tanning Tech, salone delle macchine e delle tecnologie per le industrie calzaturiera, pellettiera e conciaria.

Fonte: Il Sole 24 Ore