 
                Le figurine Panini tornano nel radar dei gruppi americani
Le multinazionali statunitensi e i grandi fondi di private equity riaprono il dossier del gruppo Panini, leader mondiale delle figurine ed editore in Italia dei fumetti di Topolino e Marvel. Si sta infatti cominciando a delineare, secondo le indiscrezioni, il futuro riassetto azionario per la storica azienda di Modena.
Un primo passo è quello compiuto nelle settimane scorse, con la nomina dell’advisor finanziario Citi da parte degli azionisti di Panini, in particolare la presidente Anna Baroni.
Nella scorsa primavera è infatti scomparso l’azionista simbolo del gruppo, Aldo Hugo Sallustro, storico proprietario delle figurine Panini. L’imprenditore italo-argentino era a capo dell’azienda da circa trent’anni, cioè da quando ne era diventato amministratore delegato, dopo uno dei vari passaggi di proprietà seguiti alla cessione da parte dei fratelli Panini.
Da manager, Sallustro era diventato poi proprietario nel 2016, in società con le sorelle Baroni, dopo l’uscita di Fineldo, la cassaforte di famiglia della dinastia Merloni.
I tempi
Il processo di riassetto azionario di Panini, che vende oltre 5 miliardi di figurine all’anno, generando un fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro, dovrebbe partire concretamente dalla metà del prossimo anno, quando saranno chiari e più visibili i dati di bilancio del 2026, anno fra l’altro dei Mondiali di calcio e delle Olimpiadi invernali. I potenziali interessati non mancano: secondo le indiscrezioni, potrebbe essere più probabile che ad aprire il dossier siano player strategici e multinazionali americane.
Fonte: Il Sole 24 Ore
 
                     
                     
                     
                    