le nuove regole europee per PMI e intelligenza artificiale
BRUXELLES – Si moltiplicano i pacchetti legislativi che a livello europeo sono chiamati a semplificare la normativa in alcuni settori. La Commissione europea ha presentato mercoledì 19 novembre modifiche nel campo digitale. Sul delicato fronte dell’intelligenza artificiale, l’esecutivo comunitario propone di rinviare di 16 mesi al massimo l’applicazione delle regole dedicate alle situazioni ad alto rischio inserite nel regolamento noto in inglese come AI Act.
Ricordiamo che il testo legislativo è entrato in vigore nell’agosto 2024, ma l’applicazione completa è prevista nell’agosto 2026. Prevede l’uso dell’intelligenza artificiale secondo una gradazione del rischio. Inaccettabile, e quindi bandito, è l’uso che mette in pericolo la sicurezza e la vita delle persone così come i diritti individuali. Gli altri usi sono suddivisi in tre categorie: a rischio alto, a rischio limitato e a rischio minimo. Nel primo caso rientrano, tra le altre cose, i servizi essenziali.
Si legge nel comunicato pubblicato oggi dalla Commissione europea: «La tempistica per l’applicazione delle norme relative all’alto rischio è stata adeguata a un massimo di 16 mesi, in modo che le norme inizino ad essere applicate una volta che l’esecutivo comunitario potrà toccare con mano la disponibilità degli standard e degli strumenti di sostegno necessari» perché le imprese possano applicare pienamente le nuove regole europee.
Da tempo l’idea di un rinvio circolava a Bruxelles, motivandola con l’urgenza di un impianto meno restrittivo in modo da consentire alle società europee di competere liberamente con i concorrenti americani o cinesi (si veda Il Sole/24 Ore dell’11 luglio). La decisione di un posticipo è stata presa, ma attribuendola (per ora) alla necessità di avere standard effettivamente applicabili. Ciò detto, la Commissione propone anche cambiamenti più sostanziosi.
Tra le altre cose, propone di «estendere alcune semplificazioni concesse alle piccole e medie imprese (PMI) e alle piccole imprese a media capitalizzazione (SMC), compresi requisiti semplificati in materia di documentazione tecnica, con un risparmio di almeno 225 milioni di euro all’anno». Modifiche sono anche proposte ad alcuni testi legislativi, tra cui quello relativo alla protezione dei dati personali su Internet (noto con l’acronimo inglese GDPR).
Fonte: Il Sole 24 Ore