
Le partite in corso sul Monte Titano
Fine estate di cantieri a San Marino. Sul fronte bancario si innescano le polemiche e le richieste di chiarimenti sulla ventilata cessione (se ne parla dallo scorso marzo) di una delle ultime quattro banche commerciali ancora presenti sul Titano (la Banca di San Marino) al gruppo dell’investitore bulgaro Milkov Christov Assen. Proprio nei giorni scorsi, segno che la vicenda sta tornando di stringente attualità, si è letto l’intervento di Giuseppe Morganti, esponente di Libera San Marino (partito di centrosinistra che dal luglio del 2024 fa parte dell’attuale coalizione di governo). Morganti, come socio dell’Ente Cassa di Faetano (azionista della Bds al 90%) ha chiesto con le firme di altri 118 soci che , una volta giunto l’eventuale parere positivo alla cessione da parte di Banca Centrale (istituzione omologa alla Banca d’Italia) atteso per fine settembre, sia direttamente l’assemblea dei soci e non il Cda dell’Ente Cassa a decidere sull’eventuale vendita. Morganti è stato subito bacchettato dallo stesso Cda della Cassa : “dichiarazioni irrispettose e allarmistiche” le sue. Un battibecco che, in ogni caso, mostra il polso di una situazione assai calda. D’altra parte Marco Gatti, segretario di Stato alle Finanze del Governo sammarinese, interpellato da Plus24 ha sottolineato come: «Al di là del caso particolare di BdS, l’importanza dell’adeguamento patrimoniale dell’intero sistema bancario sammarinese appare come un tema centrale . Soprattutto in vista dell’entrata in vigore degli Accordi di associazione tra San Marino e la Commissione europea, che hanno un significato di assoluto rilievo per l’economia e la finanza locale e che dovrebbero essere sottoscritti entro il 2025».
La pista bulgara
Sulla “pista bulgara” d’altra parte il parere favorevole della locale Authority di vigilanza, non appare per nulla scontato. Visto che – secondo quanto risulta a Plus24- sono da mesi aperte interlocuzioni tra la Bcsm e le omologhe autority di altri paesi Ue. Un canale aperto in particolare è quello con la tedesca BaFin che almeno dal 2023 starebbe monitorando con particolare attenzione le attività di una piccola banca tedesca, la Varengold Bank, che proprio dal gruppo bulgaro guidato da Assen è partecipata. In particolare La Varengold avrebbe intrattenuto in passato rapporti con l’Iran che la BaFin ritiene non sufficientemente chiariti. Oltre a questo la Bcsm avrebbe richiesto alla parte venditrice una fitta lista di chiarimenti volti ad accertare la reale idoneità del gruppo di Sofia a operare sul territorio sammarinese.
L’opportunità maltese
Si attende poi l’insediamento a San Marino del gruppo assicurativo LifeStar Holding, società quotata alla Borsa della Valletta, maltese di diritto ma italiana di fatto, visto che è guidata dal Paolo Catalfamo, già Franklin Templeton, money manager attivo tra l’Italia e gli Stati Uniti (in particolare la Florida). Che cosa farà LifeStar a San Marino (oltre a offrire polizze vita in partnership con la locale Cassa di Risparmio)? Le strade percorribili a quanto risulta a Plus sono due: la prima è la creazione di un polo di private equity di alto livello destinato a investitori internazionali. La seconda è quella della fondazione di una Private Bank in partnership con la Cassa di Risparmio di San Marino per lo sviluppo di un polo nell’asset management, Anche in questo caso la richiesta di autorizzazione è già stata depositata alla Banca Centrale,
La via giudiziaria
Dunque a settembre Banca Centrale guidata da Catia Tomasetti (già presidente della multiutility romana Acea, e partner dello studio legale Bonelli Erede) e diretta da Andrea Vivoli, avrà un’agenda assai fitta e variegata. La Banca Centrale infatti, congiuntamente allo Stato sammarinese, si è costituita parte civile nel processo a carico proprio dei predecessori di Tomasetti e Vivoli, l’egiziano Wafik Grais e Lorenzo Savorelli, già condannati dalla giustizia locale in primo grado insieme al finanziere italiano Francesco Confuorti, ritenuto il regista occulto di una pièce poco teatrale e molto finanziaria finalizzata a infiltrare la vigilanza bancaria locale per ottenerne vantaggi personali e di squadra. L’accusa principale è associazione a delinquere. Il processo d’appello ricomincerà a settembre.
Fonte: Il Sole 24 Ore