
leadership e crescita decuplicata di MartinoRossi SpA
La gavetta di Stefano Rossi: dalla produzione, alle consegne, alla guida del gruppo
Nel 2010 Stefano Rossi, appena ventenne, entra in azienda dopo un’esperienza in una multinazionale sementiera. All’epoca MartinoRossi contava una quindicina di dipendenti e poco più di una decina di milioni di fatturato.
Nonostante la giovane età dimostra fin da subito una visione imprenditoriale, comprendendo che per poter apportare un reale contributo deve conoscere l’impresa in ogni suo aspetto. Inizia così dal basso, dapprima con le pulizie generali, poi nelle linee produttive, successivamente nella supply chain e infine nel reparto vendite. In ogni ruolo porta innovazioni, procedure e soprattutto tanta voglia di crescere.
Un percorso lungo e impegnativo, fatto di sacrificio e determinazione: «Lavoravo fino a 12-14 ore al giorno e, in caso di necessità, facevo ciò che serviva. Per mancanza di autisti presi persino la patente CE per guidare il camion e feci più di 100.000 km per le strade del nord Italia. Ricordo le partenze alle 05:00 del mattino per essere di ritorno alle 13:00 e dedicarmi ad altre attività in azienda». Una gavetta che lo ha portato, poco più che trentenne, a diventare Amministratore Delegato.
Puntare sulla nicchia: una scelta vincente
Il 2010 segna un altro momento cruciale: l’azienda decide di specializzarsi in produzioni di alta qualità prive di glutine, soia, OGM e principali allergeni, realizzate con cereali e legumi da filiera controllata. Una scelta lungimirante, dettata allora dal Presidente Giorgio Rossi, che ha trasformato quella che molti definivano “nicchia” in un vantaggio competitivo. «Io all’inizio vivevo quel termine come un’offesa, oggi ne vado fiero», racconta Rossi.
Questa strategia ha permesso a MartinoRossi di anticipare i trend del mercato e diventare partner di riferimento per grandi player internazionali, proteggendosi al contempo dalla concorrenza diretta e garantendo marginalità superiori.
Fonte: Il Sole 24 Ore