
L’economia cinese non si ferma: +5,2% nel secondo trimestre
La seconda economia mondiale ha finora evitato un rallentamento brusco, in parte grazie a politiche di sostegno e a una fragile tregua commerciale con gli Stati Uniti. Tuttavia, i mercati si preparano a una crescita più debole nella seconda metà dell’anno, a causa dell’indebolimento delle esportazioni, della bassa fiducia dei consumatori e delle persistente difficoltà del settore immobiliare.
Negli ultimi tre mesi, le forti esportazioni verso i mercati esteri hanno mascherato le crescenti pressioni dovute alla debole domanda dei consumatori domestici.
La produzione industriale è aumentata del 6,8% a giugno rispetto all’anno precedente, superando la previsione del 5,6 per cento. Il settore manifatturiero è cresciuto del 7,4% a giugno rispetto all’anno precedente, segnando la crescita più rapida degli ultimi tre mesi e contribuendo al miglioramento complessivo del dato sulla produzione industriale.
Le vendite al dettaglio invece sono cresciute solo del 4,8%, peggio delle previsioni degli economisti. Secondo Michelle Lam di Société Générale, quello cinese attualmente «è un quadro di forte offerta ma di domanda interna debole, e la resilienza dell’export non durerà. Nonostante il superamento delle stime sul Pil, non si tratta di dati incoraggianti».
A giugno, le vendite di bevande, sigarette, alcolici e cosmetici sono diminuite rispetto all’anno precedente, mentre i servizi di ristorazione sono cresciuti molto più lentamente. Ciò ha penalizzato il consumo complessivo, anche se gli acquisti di elettrodomestici ed elettronica di consumo sono aumentati grazie ai sussidi governativi.
Fonte: Il Sole 24 Ore