Lega, Zaia lancia il modello tedesco: un partito federalista per dare più spazio ai territori

Lega, Zaia lancia il modello tedesco: un partito federalista per dare più spazio ai territori

Da un lato un partito alleato all’Europarlamento con le destre sovraniste. Dall’altro le istanze territoriali raccolte da una classe dirigente legata soprattutto alla storica questione autonomista settentrionale. Come fare sintesi tra queste due spinte mentre la presenza del generale Vannacci si fa sempre più “pesante” all’interno della Lega? Una chiave di lettura l’ha fornita il segretario Matteo Salvini quando ha dichiarato che «essere autonomisti e federalisti in Italia e sovranisti in Europa è naturale, è logico». Un passo in avanti lo ha fatto il governatore del Veneto Luca Zaia quando ha rivendicato per il Carroccio una struttura federalista, sul modello della Cdu-Csu in Germania. Un «modello organizzativo» che lo stesso Salvini ha dichiarato di aver discusso con il governatore del Veneto, definendolo «molto interessante».

Il modello tedesco

Cdu (Unione Cristiano-Democratica di Germania) e Csu (Unione Cristiano-Sociale in Baviera) sono i due partiti democristiani gemelli che in Germania costituiscono un gruppo parlamentare unico nel Bundestag. E che si presentano entrambi alle elezioni federali, anche se non competono tra loro, essendo la Csu attiva solo in Baviera e la Cdu in tutti gli altri 15 Länder. L’ipotesi circolata in questi giorni di due Leghe distinte e alleate, una al Nord (erede della Padania e più legata alle istanze autonomiste del Settentrione) e una nel Centrosud più libera di spostarsi a destra con Vannacci, con Salvini segretario federatore, resta però più una suggestione che una prospettiva concreta. Anche se a metà del decennio passato il Carroccio ha conosciuto una stagione di “sdoppiamento” con la Lega Nord da un lato e partito Noi con Salvini soggetto politico a sostegno del segretario nel Centro e Sud Italia.

La Carta della Lombardia

Quello a cui si sta lavorando per il momento è un diverso tipo di organizzazione interna, per dare più spazio e voce ai territori. Una direzione di marcia di cui la Carta della Lombardia lanciata dal segretario lombardo Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato, rappresenta in qualche modo un documento “precursore”: salari in parte differenziati in base al costo della vita, autonomia energetica, poteri speciali per Milano sulla scia di quelli approvati in Cdm per Roma Capitale. Istanze del territorio al centro, appunto.

Romeo: Leghe federate sul territorio

«L’idea che anch’io ho abbozzato nel congresso della Lega Lombarda lo scorso dicembre – dice Romeo – è quella di una Lega nazionale da un lato che porta avanti le porta avanti le battaglie comuni su temi come la sicurezza, la flat tax, la libertà di espressione, il contrasto all’immigrazione illegale. E di Leghe territoriali federate e non più mere diramazioni locali, capaci di dare rappresentanza e valorizzare meglio le diverse sensibilità e identità, del Nord, del Centro e del Sud».

Fonte: Il Sole 24 Ore