
L’eleganza del tratto al Salon du Dessin di Parigi
Giunta alla sua 33ª edizione, la fiera dedicata alle opere di disegno dal XV al XX secolo ha luogo a Parigi dal 25 al 31 marzo, nella elegante cornice del Palais Brongniart già sede della Bourse. Il Salon du Dessin si colloca appena dopo Tefaf Maastricht e a pochi giorni da Art Paris; diverse gallerie partecipano ad almeno una di queste altre fiere, sintomo di come questo focus specifico sul medium del disegno sia complementare e non alternativo ad esse.
Il vetting
La più importante comunanza con Tefaf risiede nel processo di ‘vetting’ cui sono sottoposte le 39 gallerie, un numero ridotto e immutato che garantisce una visita lunga e approfondita senza affaticarsi, anche se il successo di pubblico della serata di apertura fino alle 10 di sera ha talora reso difficile approcciarsi alle gallerie più popolari. Il controllo indipendente di originalità e qualità delle opere garantisce i numerosi compratori e produce una documentazione importante a loro disposizione per comprendere l’attribuzione e la storia delle opere esposte, creando la fiducia necessaria per l’acquisto da parte di musei ma anche del pubblico meno esperto. La focalizzazione sulle opere su carta permette anche di offrire lavori di grandi nomi e qualità a cifre relativamente contenute, che vanno da poche migliaia a qualche centinaio di migliaia di euro, e la maggior parte dei prezzi richiesti si attestano entro la soglia dei 50mila euro. (Tutti i prezzi indicati sono da intendersi richieste, e in genere non includono tasse e costi aggiuntivi).
A proposito di tassazione, il presidente del Salone Louis de Bayser ha sottolineato come l’Iva ridotta per l’arte contribuisca in misura significativa ad attrarre sempre più il mercato europeo a Parigi. Sebbene l’aspetto francofono sia particolarmente evidente, le gallerie parigine occupano solo la metà delle presenze, e si rilevano partecipazioni anche da oltremare, nonché da BeNeLux, Germania e, ovviamente, Italia.
Una presenza Italiana qualificata
La partecipazione delle gallerie Italiane è particolarmente rilevante per numero e qualità e va di pari passo con l’importanza che il disegno ha sempre avuto nel diffondere l’arte italiana nei secoli. Quest’anno il sistema di sorteggio dello stand ha premiato Enrico Frascione di Firenze con una invidiabile posizione all’ingresso della fiera. Il suo programma dà ampio risalto al ritratto nel corso dei secoli, con divagazioni in altri ambiti figurativi come il fantastico dragone di Salvador Rosa a 10mila €. Oltre ai maestri della pittura classica si distingue un settore dedicato al Futurismo, con opere di Depero (richieste fra 15 e 28mila €), con un’interessante opera ‘recuperata’ del suo periodo newyorkese, e un lavoro dedicata agli eroi dell’aria da RAM a 30mila €.
Anche la anglo/italiana Laocoon Gallery /W. Apolloni parte dal disegno classico con una coppia di dettagliate viste del Foro Romano e del Foro Boario di Tommaso Bigatti e diversi studi di nudo maschile di Achille Funi, per arrivare alla seconda metà del ‘900 con la popolarissima surrealista Leonor Fini con un complesso disegno erotico a 7mila € e, infine, una rara e vivace illustrazione surreale di una macelleria dello scrittore Dino Buzzati proposta a 30mila euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore