Lenovo: Italia quarto mercato in Europa, focus sulle Pmi

Lenovo: Italia quarto mercato in Europa, focus sulle Pmi

Lo “Spazio Lenovo” di Milano sembra interpretare bene questa visione.

Lo consideriamo un laboratorio aperto, non un punto vendita. È un luogo dove imprese, scuole, professionisti e istituzioni possono toccare con mano la tecnologia e discuterne in modo concreto.

Motorola, storico marchio nel mobile Tlc, fa parte del vostro gruppo. Come si inserisce nel mercato italiano?

Si sta imponendo come terzo marchio, dopo Apple e Samsung. E lo fa con una proposta distintiva: unire prestazioni tecniche di altissimo livello a un design elegante. In un Paese come il nostro, dove lo stile è parte integrante della cultura, questo approccio risuona molto bene.

Una Lenovo che va sempre di più spostandosi sul consumer?

Al contrario. Il mercato consumer è importantissimo, ma rappresenta il 30% del nostro business in Italia. Per il resto ci siamo posizionati e lo stiamo facendo sempre di più come fornitori di soluzioni per le imprese. Sui data center stiamo crescendo con infrastrutture avanzate, anche per calcolo ad alte prestazioni, e con tecnologie sostenibili come Neptune, il nostro sistema di raffreddamento a liquido che riduce i consumi energetici. L’occhio è poi sempre di particolare riguardo per le piccole e medie imprese. Le grandi hanno già accesso a infrastrutture e risorse importanti, mentre le Pmi rappresentano quell’area dove c’è più valore da far emergere. L’obiettivo è trasferire la stessa tecnologia anche alle imprese più piccole di potenza, affinché possano competere a livello globale. Per farlo lavoriamo insieme ai “corpi intermedi”: associazioni industriali come Assolombarda, camere di commercio e realtà territoriali che ci aiutano a tradurre la tecnologia in opportunità concrete

Avete in programma nuovi investimenti per l’Italia?

Il nostro percorso di crescita è costante, anche in termini occupazionali. L’Italia conta molto per Lenovo perché è un laboratorio naturale di innovazione e creatività. Continueremo a investire nelle persone, nei partner e nelle infrastrutture per mantenere tassi di crescita superiori al mercato.

Quali sono le criticità che ancora frenano la trasformazione digitale del Paese?

Prima di tutto la diffidenza culturale: la tecnologia è spesso percepita come un rischio, non come un’opportunità. Bisogna cambiare la narrativa e far capire che l’IA non sostituisce l’uomo, ma lo potenzia. Poi ci sono i limiti infrastrutturali e la burocrazia, che rallentano i progetti. Lenovo ha una presenza produttiva globale –fra cui Cina, Ungheria, Stati Uniti – che ci aiuta a essere resilienti, ma il contesto locale deve essere favorevole agli investimenti a lungo termine.

Fonte: Il Sole 24 Ore