
Leone XIV, tutto pronto per la messa d’inizio pontificato. Attesi a Roma oltre 250mila fedeli
In arrivo da Israele il presidente Herzog. Confermato anche Zelensky
Presenti anche il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz, succeduto a Olaf Scholz, che oggi incontrerà anche la premier Giorgia Meloni, come pure il primo ministro canadese Mark Carney, e il premier australiano Anthony Albanese, recentemente rieletto. Da Israele è atteso il presidente Isaac Herzog. Non ci sarà invece il presidente argentino Javier Milei, inizialmente dato per presente ma trattenuto in patria da impegni elettorali. Dubbi anche sulla presenza di alcune teste coronate europee, come la principessa Carolina di Monaco. Mentre ha confermato la sua presenza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che arriverà a Roma con la moglie Olena.
Riflettori puntati sul vicepresidente Usa Vance
La presenza di un numero così nutrito di autorità apre alla possibilità di nuovi incontri. Non a caso, il Vaticano guarda già alla messa di domenica come occasione per la diplomazia di tornare in campo in grande stile questa volta, a differenza che per le esequie di Francesco, con un Papa fresco di elezione e col mandato forte di un intero Collegio cardinalizio votante. E, tra le delegazioni presenti, c’è già la corsa a salutare il nuovo Pontefice anche se tutti i riflettori saranno inevitabilmente puntati sugli americani, sull’Ucraina e, soprattutto, su come Leone riuscirà eventualmente a far dialogare non solo loro ma anche altri “super ospiti” dell’evento di richiamo globale.
Alla messa anche una delegazione dell’Anp
Così nonostante le strette maglie della liturgia e del protocollo previsti dalla messa di intronizzazione, e con i tempi contingentati,non si escludono possibili fuori programma diplomatici o veri e propri bilaterali come quello atteso con il vicepresidente Usa Vance. Che, come si ricorderà, Papa Leone da cardinale aveva bacchettato su X sottolineando che «Gesù non ci chiede di fare la classifica del nostro amore per gli altri» e che ora potrebbe decidere di incontrare. «Certamente il Protocollo lavora a un faccia a faccia», ha assicurato il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. Alla messa ci sarà, come detto, anche il presidente israeliano Herzog, segno di una volontà anche qui, di ricucire dopo i rapporti increspatisi nell’ultimo scorcio di Francesco. E non mancherà al contempo una delegazione dell’Autorità nazionale palestinese quando si è saputo che la grave situazione nella Striscia di Gaza, con anche la preoccupazione per gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, è stato uno dei temi più condivisi dagli oltre 133 cardinali votanti nelle congregazioni generali.
La strategia del nuovo Papa
Insomma, i possibili terreni di discussione sono diversi e terranno conto anche degli ultimi sviluppi, a partire dall’esito del vertice di Istanbul che, almeno per quanto riguarda il forfait dei maggiori leader, è stato definito «tragico» da Parolin: «Speravamo potesse avviarsi un processo magari lento ma con una soluzione e invece siamo di nuovo all’inizio. Adesso vedremo cosa fare, ma la situazione è molto difficile». Il Papa tuttavia, ha rilanciato Parolin, intende «eventualmente mettere a disposizione il Vaticano, la Santa Sede, per un incontro diretto tra le due parti». Un formato che non potrebbe invece funzionare per Gaza: «Lì la situazione è troppo diversa – spiega – ma comunque noi siamo sempre disposti ad aiutare, facilitare». Insomma, la messa di insediamento di Leone XIV punta a costruire nuovi “ponti” nel segno di quella ricerca della pace che lo stesso Pontefice aveva rilanciato, dal balcone della loggia centrale di San Pietro, subito dopo la sua proclamazione.
Il piano di sicurezza
Come per il rito funebre di Bergoglio, anche la messa di inizio pontificato di Papa Leone XIV sarà, infine, caratterizzata da un imponente piano di sicurezza. In campo ci saranno oltre seimila uomini e donne delle forze dell’ordine, personale specializzato per le scorte alle autorità estere, dispositivi anti-drone, tiratori scelti, cinofili, artificieri, 300 vigili del fuoco, più di mille volontari della Protezione civile, altrettanti steward e militari, mille uomini di Ama e agenti della polizia locale. Da domenica scatterà inoltre la no-fly zone e il divieto di navigazione sul tratto di Tevere a ridosso del Vaticano. E, per chi non riuscirà a raggiungere San Pietro, saranno allestiti maxischermi in piazza Risorgimento e in piazza Cavour.
Fonte: Il Sole 24 Ore