Lepore (sindaco di Bologna): «Decisivo collaborare, ma le risorse non bastano»
«L’ordine pubblico è competenza dello Stato, noi sindaci delle città metropolitane abbiamo intensificato la collaborazione con il ministero dell’Interno, istituendo per esempio le zone rosse nel centro della città, ma ognuno deve fare la propria parte: abbiamo bisogno di un incremento di risorse. Il fondo delle città metropolitane da 25 milioni di euro non è più sufficiente». Matteo Lepore è sindaco di Bologna dall’11 ottobre 2021 e da poco meno di un anno è coordinatore delle Città metropolitane di Anci. Il tema della sicurezza – che segue anche come presidente della Federazione italiana della sicurezza urbana – è in cima alla sua agenda, come a quella di tanti altri sindaci.
Quali sono le priorità che non riuscite a soddisfare in mancanza di fondi?Servono più volanti per operare di notte, ne abbiamo chiesta una ogni 25mila abitanti, e vanno fatte più assunzioni sia nella polizia locale sia nella polizia di Stato. In manovra, però, non ci sono stanziamenti. Speriamo che nell’iter legislativo in aula cambi qualcosa.
Nel 2024 Bologna ha registrato un aumento del 9,6% dei reati segnalati. Da cosa è dipeso?Abbiamo intensificato i controlli a seguito delle regole di ingaggio definite con la prefettura e abbiamo fatto un lavoro particolare con la cittadinanza in particolare nel quartiere della Bolognina. Le persone hanno cominciato a denunciare le criticità. Sta passando l’idea che sia meglio comunicare con le forze dell’ordine che filmare un reato per postarlo sui social.
Ad aumentare, in tutta Italia e soprattutto nelle città metropolitane, sono i reati di strada. Come si argina questa emergenza?Le armi bianche sono state “sdoganate” soprattutto tra i giovani e questo ha aumentato accoltellamenti e risse. Il ruolo della scuola è fondamentale nella prevenzione: noi a Bologna abbiamo scelto di tenere aperte le scuole medie al pomeriggio, 41 istituti in tutta l’area metropolitana, per fare attività sportive e culturali.
L’immigrazione è un problema? Anche in questo caso è una prerogativa dello Stato: il governo ha tagliato i fondi all’accoglienza. Nel caso di stranieri minori non accompagnati i Comuni hanno l’obbligo di occuparsene, ma il Governo deve ancora 120 milioni di euro, anticipati dalle amministrazioni, per l’assistenza nel triennio 2022-24. E poi dare un tetto non basta: senza formazione finiscono nell’orbita della criminalità.
Fonte: Il Sole 24 Ore